Ad una settimana dall’approvazione della Raccomandazione Investing in children: breaking the cycle of disadvantage da parte della Commissione Europea, escono i nuovi dati del Rapporto Eurostat su Povertà, dati ancora una volta critici.

Nel 2011, il 27% dei bambini dell’Europa era a rischio povertà ed esclusione sociale, contro il 24% degli adulti e il 21% degli over 65.

Il maggior numero di bambini a rischio povertà è stato registrato in Bulgaria (52%), Romania (49%), Lettonia (44%), Ungheria (40%), Irlanda (38% in 2010). I paesi che hanno riscontrato un tasso più basso sono stati: Svezia, Danimarca e Finlandia (in tutto il 16%), seguiti da Slovenia (17%), Olanda (18%) e Austria (19%).

Dato importante è quello che lega la povertà dei bambini con il livello di istruzione dei genitori, emerge infatti che la metà delle persone di minore età a rischio povertà ed esclusione sociale hanno dei genitori con un basso livello di istruzione, il 22% dei minori a rischio povertà hanno genitori con un livello di scolarizzazione medio ed il 7% ha dei genitori con un alto livello di istruzione.

Quindi il rischio di povertà dei figli diminuisce all’aumentare del livello di istruzione dei genitori.

In Italia si registra un tasso di povertà infantile maggiore rispetto alla media europea, infatti se il 28,2% della popolazione è a rischio povertà, di questi il 32,3% è al di sotto dei 18 anni.

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Investire sui bambini per lottare e prevenire il rischio di povertà e di esclusione sociale, ecco cosa raccomanda la Commissione Europa nel documento approvato e diffuso il 20 febbraio scorso.

Strategie multidisciplinari e integrate per contrastare la povertà Minorile in Europa, sulla base di 3 punti:

 Accesso a risorse adeguate: facilitare l’accesso dei genitori nel mercato del lavoro supportando la loro partecipazione soprattutto nei casi di maggiore vulnerabilità, assicurando così un adeguato standard di vita ai bambini.

 Accesso a servizi di qualità: ridurre l’ineguaglianza già dai primi anni di vita dei bambini investendo negli asili nido, nell’istruzione primaria e nei servizi per la prima infanzia; incrementare la capacità del sistema di istruzione di abbattere le ineguaglianza e l’esclusione sociale garantendo a tutti i bambini un’istruzione inclusiva e di alta qualità che promuova il loro sviluppo psicofisico, emozionale, cognitivo e sociale; aumentare la responsabilità dei servizi sanitari di rispondere ai bisogni dei bambini a rischio povertà o svantaggiati; fornire ai bambini abitazioni ed un ambiente di crescita sicuri e che siano adeguati per il loro sviluppo; rafforzare i servizi di tutela, prevenzione e protezione dei bambini, aiutare le famiglie ed i genitori a sviluppare capacità genitoriali in grado di garantire ai propri figli di crescere in un ambiente sano e sereno.

 Diritto di partecipazione di bambini, bambine e adolescenti: promuovere la partecipazione di tutti i bambini ad attività educative non formali, ricreative,ludiche, sportive e culturali; introdurre dei meccanismi che promuovano la partecipazione dei bambini in processi o decisioni che riguardano o che potrebbero avere conseguenze o ricadute sulla loro vita.

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