Mercoledì 9 marzo a Perugia, nel corso di un convegno, sono stati illustrati i risultati della ricerca sulla partecipazione civile e politica dei giovani a partire dai 14 anni.

Il rapporto La sfida della partecipazione giovanile – Il contesto nazionale e il panorama umbro, che approfondisce il tema sia a livello nazionale che regionale, è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato da Elisabetta Tondini, responsabile Area processi e politiche economiche e sociali dell’Agenzia Umbria Ricerche – Aur, e composto da Riccardo Grassi (che si è occupato del coordinamento scientifico in qualità di esperto), e dai ricercatori Federica De Lauso e Marco Damiani.

Nell’introduzione, la responsabile Elisabetta Tondini, dichiara che l’Aur dopo aver svolto una “indagine su valori, culture, stili, relazioni, linguaggi della nuova generazione tra quattordici e diciannove anni”, vuole approfondire con questa ricerca “il complesso fenomeno della partecipazione, a partire dallo studio dei valori, degli atteggiamenti, delle modalità di impegno e di appartenenza che muovono e che connotano l’attivismo civile, culturale, politico dei giovani umbri, oggi.”

La partecipazione è presentata come processo che permette di vedere “i giovani non solo come i cittadini di domani, ma innanzitutto come cittadini dell’oggi, in grado di dare un contributo alla vita dell’intera comunità locale, attraverso le proprie capacità e risorse”.

Dal Rapporto – ha sottolineato la vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle Politiche giovanili, Carla Casciari – emerge un nuovo modello associativo e di partecipazione, basato sulla creazione di gruppi informali attorno a un progetto, piuttosto che ad appartenenze ideologiche, in cui si vuol essere gli attori principali sulla scena, senza leader.” [Cfr Nota 1]

Nel corso del convegno sono stati ascoltati i suggerimenti e le esigenze espressi dagli studenti dell’Istituto statale d’arte “B. Di Betto”, del Liceo scientifico “G. Alessi” e del Liceo classico “A. Mariotti” di Perugia.

 Risultati della ricerca: in Umbria, come in Italia, si registrano bassi livelli di coinvolgimento dei ragazzi nelle diverse realtà associative. Percentuali molto alte di non adesione ottengono i gruppi di volontariato sociale (più dell’80%), i gruppi o le associazioni culturali (più dell’80%), le consulte studentesche (più del 70%), i gruppi musicali (più del 75%). [Cfr Nota 1]

L’ambito che ottiene la più alta adesione, sia a livello nazionale che regionale, è quello sportivo: la percentuale di studenti coinvolti in gruppi o società sportive raggiunge oltre il 30% per le scuole superiori, e il 20% per le scuole di formazione professionale. [Cfr Nota 1]

Nelle Osservazioni Conclusive del 2003 il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza al punto 26 raccomanda all’Italia che “particolare attenzione venga assicurata al diritto di ogni bambino di partecipare alle decisioni che lo riguardano all’interno della famiglia, della scuola, di altre istituzioni ed enti, della società nel suo insieme, prestando un’attenzione particolare ai gruppi vulnerabili.”

 Note:

Nota 1: comunicato stampa Regione Umbria

 Per ulteriori approfondimenti si vedano anche:

Principi generali della CRC – Partecipazione

Archivio news – Comitato ONU: pubblicato il Commento Generale n. 12 The right of the child to be heard

Archivio news – Diritto alla partecipazione: prima Conferenza regionale Al Cairo