L’art. 44 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza->272] (Convention on the Rights of the Child – CRC) dispone che gli Stati sono tenuti a sottoporre al [Comitato ONU, entro 2 anni dalla ratifica della CRC e successivamente ogni 5 anni, un Rapporto sullo stato di attuazione della CRC nel proprio Paese.

Nel Rapporto devono essere indicati i provvedimenti che sono stati adottati per dare effetto ai diritti riconosciuti nella CRC e sui progressi realizzati per il godimento di tali diritti.

Si tratta di uno strumento concreto per promuovere la responsabilizzazione dello Stato verso gli obblighi assunti nei confronti dei diritti dell’infanzia con la ratifica della CRC.

Il Rapporto viene predisposto dai Governi, anche attraverso gruppi di lavoro interministeriali. Una volta ultimato viene inviato, in una delle
lingue ufficiali, al Comitato ONU e ne deve venir data ampia diffusione all’interno del Paese.

 Per saperne di più sulle modalità di redazione e presentazione dei Rapporti periodici (Linee Guida al Monitoraggio) CLICCA QUI

 Per conoscere i Rapporti governativi presentati da ciascuno Stato si può consultare il data base dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani oppure il data-base del CRIN

 Per saperne di più sulla procedura di valutazione dei Rapporti governativi da parte del Comitato ONU CLICCA QUI

I Rapporti periodici presentati dall’Italia

L’art. 2 comma 6 e l’art. 3 comma 2 lett. d) [Legge 451/1997->] indicavano i passaggi che, attraverso l’operato dell’Osservatorio nazionale infanzia e del Centro nazionale di documentazione e analisi per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, conducevano il Governo all’approvazione del Rapporto sullo stato di attuazione della CRC in Italia.

Il DPR 103/2007 ha abrogato tali norme e semplificato i passaggi che conducono all’adozione del Rapporto governativo, disponendo che:

“l’Osservatorio predispone ogni due anni, avvalendosi del Centro nazionale di documentazione e analisi […] lo
schema del Rapporto previsto dall’art. 44 della CRC (art. 1 comma 6);

il Governo predispone il Rapporto previsto dall’art. 44 CRC alle scadenze indicate dal medesimo articolo, sulla base di uno schema
predisposto dall’Osservatorio, che si avvale anche degli elementi forniti dalle Regioni”
.

Il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU) presso il Ministero degli Affari Esteri, che ha il compito di elaborare e presentare alle Nazioni Unite le relazioni sullo stato di attuazione delle Convenzioni poste a tutela dei diritti umani, coordina i lavori di redazione del Rapporto governativo e lo trasmette al Comitato ONU.

Ad oggi l’Italia ha presentato i seguenti Rapporti governativi:

 Primo Rapporto governativo febbraio 1995

Il testo è disponibile solo in lingua inglese.

 Secondo Rapporto governativo “I diritti attuati”

La traduzione italiana è stata resa disponibile nel 2000.

 Terzo-Quarto Rapporto governativo “Diritti in crescita” gennaio 2009

La traduzione italiana della versione integrale del Rapporto governativo è stata resa disponibile e diffusa a febbraio 2009.

 Quinto e Sesto Rapporto governativo aprile 2017

Glossario:

Centro Nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza (CNDA): istituito con Legge 451/1997 ed afferisce alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Politiche per la Famiglia in concerto con il Ministero della Solidarietà Sociale. Il Centro ha il compito di raccogliere e rendere pubblica la normativa, i dati, le ricerche, nonché di analizzare le condizioni di vita dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. la documentazione è disponibile sul sito www.minori.it.

 Per conoscere la procedura e l’esito dell’esame di ciascun Rapporto governativo italiano da parte del Comitato ONU CLICCA QUI