Nella giornata di oggi, 17 giugno 2020, è stato lanciato il documento “educAzioni. Cinque passi per contrastare la povertà educativa e promuovere i diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti”. Il testo, lanciato da nove reti della società civile verrà accompagnato da una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, in cui si sottolinea l’urgenza di un piano strategico nazionale e di investimenti destinati al sistema dell’educazione.

La ripresa del Paese non può che essere strettamente collegata al riconoscimento dell’importanza dell’educazione e alla promozione dei diritti dei minori attraverso investimenti e politiche pubbliche. Infatti, la pandemia del Coronavirus ha evidenziato ancora di più le difficoltà e le differenze che caratterizzano la nostra realtà sociale, comportando una doppia crisi, economica ed educativa: un milione e 137 mila sono i minori che vivono in povertà assoluta, rappresentando l’11,4% del totale; il 14,5% degli adolescenti abbandona la scuola; il 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni vive in case prive di strumenti informatici; il 10,5% dei ragazzi tra 15 e 19 anni non è occupato né inserito in un percorso di formazione. Queste percentuali sono state acuite dall’emergenza Coronavirus ma non causate dalla stessa; da qui l’importanza di investimenti sui temi dell’educazione e dei diritti dei minori: è necessario intervenire tempestivamente per colmare questi gravi squilibri sociali a svantaggio delle nuove generazioni e per allinearsi agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

In questo senso, le richieste delle associazioni firmatarie del documento sono scaturite dal loro impegno quotidiano sul campo e sono racchiuse in cinque condizioni essenziali per la ripartenza del Paese:

  • Partire dai prime mille giorni: si chiede lo sviluppo di politiche che abbiano il fine di assicurare ad ogni bambino un’offerta educativa che lo accompagni fin dalla prima infanzia; questo permetterebbe di equilibrare educazione dei minori e sostegno alla genitorialità e alle famiglie, in particolare al lavoro femminile. Poli educativi 0-6 devono essere sviluppati sotto il coordinamento del Ministero dell’Istruzione e garantiti a tutte le famiglie, incluse quelle con difficoltà economiche.
  • Aprire le scuole e fare comunità educante: si chiede una maggiore collaborazione tra gli enti locali, le scuole e il civismo attimo al fine di attivare patti educativi territoriali per coordinare l’offerta educativa curriculare con quella extracurriculare, mantenendo le scuole aperte tutto il giorno. Così si garantirebbe la partecipazione attiva dei minori. Inoltre, è indispensabile un investimento in infrastrutture tecnologiche per colmare il divario che esiste tra i minori.
  • Nessuno sia lasciato indietro: si chiede la rimodulazione dei fondi europei destinati all’istruzione per garantire servizi di mensa gratuiti, dotazioni di libri, e-book, sussidi didattici e di kit scolastici di ingresso. È necessario che la ripresa dei servizi educativi e ricreativi garantisca una presa in carico dello stress e dei disturbi causati dall’isolamento, attraverso una formazione specifica degli operatori e maggiori investimenti nelle misure di sostegno psicologico. Di particolare attenzione necessitano i minori disabili e gli adolescenti.
  • Investire sull’educazione per investire sul futuro: si chiede che il 15% del totale degli investimenti sia dedicato alla dotazione di risorse scolastiche necessarie, al miglioramento della qualità dell’istruzione, al contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica. Inoltre, va assicurato il finanziamento della Child Guarantee, il programma di contrasto alla povertà minorile promosso dall’Unione Europea.
  • Un piano strategico nazionale sull’infanzia e l’adolescenza: si chiede un piano organico che contenga norme, indirizzi e orientamenti nazionali e un approccio partecipativo, cooperativo e solidale: un quadro strategico che promuova la partecipazione diffusa e forme di decisione locale fondate sull’alleanza, territorio per territorio, tra comuni, autonomie scolastiche, famiglie, civismo attivo e terzo settore, istituzioni culturali e mondo produttivo.

 

Il contenuto del documento sarà discusso in un webinar pubblico nella giornata di oggi alle 14:30 sulla pagina Facebook EducAzioni – i 5 passi.

 

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Le reti firmatarie:

Alleanza per l’Infanzia, Appello della Società Civile per la ricostruzione di un welfare a misura di tutte le persone e dei territori, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza – CNCA, Forum Disuguaglianze e Diversità – ForumDD, Forum Education, #GiustaItalia Patto per la Ripartenza, Gruppo CRC, Tavolo Saltamuri.

 

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