Il 20 novembre 1989 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC), un documento di eccezionale importanza in quanto riconosceva, per la prima volta, tutti i bambini e tutte le bambine del mondo quali titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici.

Oggi si celebra il 30° anniversario dall’adozione della CRC, un momento di grande visibilità per i diritti dell’infanzia sia a livello internazionale, con eventi dedicati organizzati in città simbolo quali New York e Ginevra, che nazionale grazie alla Legge n. 451/1997 che ha istituito in questa data la Giornata italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

In occasione di tali celebrazioni, il Gruppo CRC ha pubblicato il 10° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza in Italia.  Si tratta di un’edizione speciale che propone e condivide un’analisi sull’attuazione dei diritti delle persone di età minore alla luce delle Osservazioni Conclusive che sono state rivolte lo scorso febbraio al nostro Paese dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in conclusione del “quarto ciclo di monitoraggio” e l’avvio di un nuovo ciclo, un percorso che prevede un confronto tra il Governo, la società civile e gli esperti del Comitato ONU. Tali Osservazioni e Raccomandazioni tracciano la direzione per l’azione futura del Governo italiano per promuovere e tutelare i diritti delle persone di età minore, e rappresentano l’agenda su cui l’Italia sarà chiamata a render conto nel prossimo incontro previsto per il 2023.

Con la pubblicazione del 10° Rapporto CRC, alla cui redazione hanno contribuito gli operatori delle 100 associazioni del Network, il Gruppo CRC ha colto anche l’occasione per offrire una lettura attuale della Convenzione ed affermare la centralità dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel quadro degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) individuati dall’Agenda globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (Agenda 2030).

Dei 169 Target che sostanziano i 17 Obiettivi, moltissimi possono essere ricondotti alla tutela e promozione dei diritti dell’infanzia. Proprio per questo motivo, quest’anno il Gruppo CRC ha deciso, in quest’edizione speciale del Rapporto CRC, di introdurre e far riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ai Target più pertinenti per le singole tematiche affrontate. Lo scopo è quello di proporre una lettura rinnovata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e sottolineare l’indivisibile rapporto tra lo sviluppo inclusivo, equo e sostenibile promosso dall’Agenda 2030 e la realizzazione dei diritti delle persone di età minore.

L’attuazione dei diritti dei bambini dipende strettamente dalla nostra capacità di riaffermare la loro centralità nell’Agenda globale delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile e nelle agende politiche dei singoli Paesi, e quindi anche del Governo italiano. Porre al centro i bambini implica quindi anche declinare il tema del benessere sostenibile, in modo da coprire tutte le dimensioni (civile, politica, economica, sociale e culturale) in cui i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si esprimono.

Con il 10° Rapporto CRC il Network avvia un nuovo ciclo di monitoraggio per contribuire alla promozione e sviluppo di politiche e prassi che portino ad una effettiva attuazione dei diritti delle persone di età minore. Il Gruppo CRC abbraccia con convinzione questo impegno, rilanciando le Osservazioni ONU come base per il monitoraggio e contribuendo già a proporre possibili soluzioni, oltre che a segnalare criticità.

A trent’anni dall’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza occorre l’impegno di tutti, in primis delle istituzioni responsabili a livello locale e centrale per le politiche dell’infanzia, del Terzo Settore e della comunità educante per garantire la protezione e promozione dei diritti dei bambini e delle bambine. Soprattutto occorre riconoscere le persone di età minore come protagonisti e cittadini attivi, ed interlocutori fondamentali quando vengono prese decisioni che li riguardano. In particolare, non possiamo più ignorare le richieste dei ragazzi che a gran voce nelle manifestazioni che si sono susseguite nelle piazze di tutta Italia e del mondo, chiedono un pianeta più sostenibile, che è di fatto una condizione imprescindibile per la realizzazione dei loro diritti fondamentali. Occorre dunque favorire luoghi e modalità per rendere l’ascolto parte integrante del processo decisionale a tutti i livelli.

A cura del Coordinamento del Gruppo CRC

Scarica il 10° Rapporto CRC