Il 14 maggio è stata ufficialmente presentata presso la Camera dei Deputati la seconda edizione dell’“Indice Regionale sul maltrattamento all’infanzia – L’ombra della povertà”, a cura di Cesvi. Nato dall’aggregazione di 64 indicatori relativi ai fattori di rischio e ai servizi offerti sul territorio che individuano aree critiche e best practices nelle diverse regioni italiane, l’Indice offre una fotografia dell’Italia, su base regionale, misurando da un lato il rischio di maltrattamento all’infanzia e dall’altro i servizi e le politiche implementate per prevenire e curare questo fenomeno. L’Indice restituisce una lettura dei territori rispetto ai loro punti di forza e di debolezza nel proteggere i bambini e offre una chiave di lettura delle principali determinanti sociali, demografiche, economiche e sanitarie.
Il quadro finale è quello di un’Italia a due velocità: è ancora allarme nel Mezzogiorno, dove il rischio legato al maltrattamento è più alto e l’offerta di servizi sul territorio è carente o di bassa qualità. Come nel 2018, anche quest’anno è la Campania a chiudere la classifica, preceduta da Sicilia, Calabria e Puglia. Scendono in classifica anche Abruzzo e Lazio, mentre migliora il Molise che entra a far parte delle regioni “reattive” insieme a Sardegna e Umbria. La regione con la maggiore capacità di fronteggiare il problema del maltrattamento infantile, sia in termini di contesto ambientale che di sistema dei servizi, rimane l’Emilia Romagna. Segue il Trentino Alto Adige, salito di tre posizioni, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana.
Nello specifico, la seconda edizione dell’Indice ha voluto indagare la stretta relazione tra maltrattamento infantile e povertà, quest’ultima presa in esame non solo come povertà materiale, ma anche come povertà emozionale, relazionale ed educativa. La povertà emerge infatti come un fattore di rischio a elevata criticità, tanto da essere considerata come uno dei fattori predittivi per il maltrattamento minorile e ancor più per la trascuratezza. Ad oggi in Italia sono 1 milione e 208 mila i minori che vivono in una situazione di povertà assoluta, con il 32,8% a rischio di povertà o esclusione sociale. Una situazione che ripercorre le stesse differenze territoriali, con il 44% della popolazione del Sud Italia a rischio di povertà o esclusione sociale.
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