In occasione dell’inizio dell’anno scolastico e del lancio della Campagna Italia “Illuminiamo il futuro”, quest’anno Save the Children ha dedicato il rapporto sulla povertà educativa ai bambini più piccoli, della fascia di età zerosei.

“Il miglior inizio. Disuguaglianze e opportunità nei primi anni di vita” si concentra infatti sulla povertà educativa, definita quale la privazione della possibilità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni, nei primi anni di vita. La prima infanzia rappresenta un periodo cruciale nella vita del bambino, è il momento in cui si comincia a conoscere e capire il mondo, sé stessi e gli altri. Proprio per questo le disuguaglianze tra i bambini, per quanto riguarda l’acquisizione di capacità e competenze, si formano ben prima di varcare la porta della scuola dell’obbligo. Ma non si tratta di disuguaglianze inevitabili: frequentare l’asilo nido, così come trascorrere del tempo di qualità con i propri genitori, si dimostra un fattore determinante in grado di ridurre il gap.

Attraverso un’indagine pilota, di carattere esplorativo, unica nel suo genere in Italia, Save the Children ha analizzato le disuguaglianze nell’acquisizione delle capacità e competenze educative sin dalla prima infanzia ed i fattori che le determinano, dal punto di vista delle condizioni socio-demografiche, culturali e dei servizi per l’infanzia frequentati. L’indagine si è servita dell’International Development and Early Learning Assessment (IDELA), sviluppato da Save the Children International e utilizzato in più di 40 Paesi a livello globale. IDELA misura i progressi dei bambini di età compresa tra 3 e 6 anni, in quattro dimensioni di competenze e sviluppo: fisico, del linguaggio, matematico e socio-emozionale.

 

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