La Commissione Europea ha annunciato oggi la Proposta per l’adozione di una raccomandazione del Consiglio Europeo sulla Child Guarantee (CG). Oggi è stata anche pubblicata la Strategia dell’UE sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che riunisce in quadro politico coerente le varie iniziative nei seguenti campi di intervento:
- Partecipazione dei bambini
- Inclusione socio-economica, istruzione e salute
- Prevenzione e protezione da tutte le forme di violenza e discriminazione
- Giustizia a misura di bambino
- Minorenni nell’ambiente digitale
- Dimensione globale dei diritti dell’infanzia.
Il lancio in contemporanea è un segnale che sottolinea l’impegno che l’Europa intende assumere per dare priorità ai diritti dei minori nell’agenda politica ed investire per contrastare la povertà minorile nell’UE. La CG si pone all’interno di un più ampio insieme di misure delineato nel Piano d’azione del Pilastro europeo dei diritti sociali, e all’interno del più ampio quadro politico fornito dalla Strategia dell’UE sui diritti dell’infanzia.
Già prima del COVID-19, il 22,2% (quasi 18 milioni) dei minori, ovvero un bambino su quattro, viveva in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale. Nella maggioranza dei paesi dell’UE-27 la percentuale di persone a rischio di povertà o esclusione sociale è più alta per i bambini rispetto al resto della popolazione. In Italia le recenti stime dell’ISTAT indicano un aumento della povertà minorile, passata dall’11,4% del 2019 al 13,65% del 2020 per un totale di 1 milione e 346 mila bambini e ragazzi in povertà assoluta.
La Child Guarantee è stata pensata proprio per garantire che tutti i bambini a rischio di povertà ed esclusione sociale in Europa possano avere accesso effettivo e gratuito ai servizi educativi per la prima infanzia e all’istruzione (comprese le attività scolastiche), almeno un pasto nutritivo ogni giorno scolastico e all’assistenza sanitaria; inoltre va garantita un’alimentazione sana e un alloggio adeguato.
Si riconosce inoltre che alcuni gruppi vulnerabili, come i bambini con disabilità, i minori di origine straniera e rifugiati, i minori in condizioni socio-economiche ed abitative precarie, i minori fuori della propria famiglia di origine, i minori appartenenti a minoranze, debbano avere particolari attenzione e misure specifiche.
La raccomandazione fornisce orientamenti agli Stati membri su come garantire l’accesso a questi servizi; stabilisce meccanismi di governance e di reporting; e prevede le modalità di attuazione, monitoraggio e valutazione.
Gli Stati membri dovranno stanziare risorse adeguate e fare un uso ottimale dei finanziamenti europei disponibili. Non solo nell’ambito del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), ma anche di altri fondi quali il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), REACT-EU, Invest-EU, nonché il Recovery and Resilience Facility.
L’UE ha compiuto un passo importante verso la realizzazione dei diritti dei bambini nell’UE. Ora gli Stati membri dell’UE devono elaborare un piano per l’implementazione della CG per garantire che la povertà minorile venga effettivamente contrastata.
La Child Guarantee è un’opportunità anche per l’Italia, che è tra i Paesi che hanno un livello di povertà minorile superiore alla media UE e che quindi dovranno utilizzare almeno il 5% delle loro risorse FSE+ per affrontare questo fenomeno. Auspichiamo che, anche in considerazione dell’impatto sociale del COVID-19, possa esserci un investimento maggiore. Sarà inoltre fondamentale assicurare una regia e un efficace utilizzo delle risorse provenienti dal livello europeo, contribuendo anche con adeguate risorse a livello nazionale e regionale.
Per fare ciò sarà importante l’adozione di un Piano d’azione nazionale, chiaro etrasparente rispetto a come e quali fondi saranno investiti e per quali azioni.
La Commissione prevede la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze in tale processo, e auspichiamo che i tempi siano maturi anche in Italia per assicurare una partecipazione significativa ed inclusiva dei minori.
A cura di Arianna Saulini, Save the Children Italia