Il Gruppo di lavoro per la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC), sostiene da tempo la necessità di introdurre l’educazione all’affettività e alla sessualità nei curricula scolastici e ha maturato la consapevolezza che per promuovere una cultura all’affettività e alla sessualità sia necessario adottare un approccio olistico e trasversale, che consideri ogni sfera dell’esistenza, come rivela la connessione con i diritti monitorati nei Rapporti CRC, e che sia affrontata fin dall’infanzia come un percorso di affiancamento alla crescita adattato ad ogni età in maniera corrispondente allo sviluppo delle capacità.
L’analisi contenuta nei Rapporti di monitoraggio del Gruppo CRC mette infatti in luce l’assenza di un approccio strutturato, integrato e completo all’educazione all’affettività e alla sessualità, che sono invece fondamentali per prevenire forme di violenza di genere e abusi sessuali. Per questo il Gruppo CRC ha inserito tale tema tra le 10 priorità che dovrebbero essere incluse nell’agenda politica, riassunte nell’“Agenda per l’Infanzia e l’Adolescenza – 10 passi per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni”.
A livello internazionale ed europeo sono molti i documenti che ribadiscono l’importanza di un approccio all’educazione sessuale. Tra questi, il tentativo più importante di affrontare in modo appropriato e completo il tema fornendo indicazioni per la pratica educativa è rappresentato dalle Linee guida UNESCO “International technical guidance on sexuality education”, pubblicate per la prima volta nel 2009 e aggiornate successivamente nel 2018.
UNESCO, in collaborazione con le altre agenzie delle Nazioni Unite, ha promosso un’idea di Comprehensive Sexuality Education (CSE), cioè “un processo basato su un curriculum di insegnamento e apprendimento che integri gli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a fornire ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di: realizzare la propria salute, benessere e dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzino il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la protezione dei loro diritti per tutta la vita”.
La CSE è uno strumento di promozione dell’uguaglianza di genere ed è proposta sin dalla prima infanzia proprio per contribuire a rafforzare l’autodeterminazione e l’autonomia della persona e rappresenta un pilastro del processo di costruzione delle identità e dei diversi modi di relazionarsi alle dimensioni della gestione della salute e delle emozioni nonché all’identificazione e al contrasto della violenza.
Il rapporto “Comprehensive sexuality education (CSE) country profiles” del Global Education Monitoring dell’UNESCO riporta un’indagine svolta in 50 Paesi, evidenziando come solo il 20% di essi sia dotato di una legislazione sull’educazione sessuale e solo il 39% abbia adottato iniziative specifiche. L’Italia è uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria a scuola e si colloca nella fascia più bassa della classifica stilata dal Rapporto.
In particolare, 10 paesi europei su 25 prevedono percorsi di educazione affettiva sessuale curriculare. In alcuni, come in Svezia (dal 1955), Germania (dal 1968) e Francia (dal 2001), i programmi di educazione all’affettività sono da decenni integrati e obbligatori nell’educazione formale. Sempre più diffusi sono comunque i modelli basati su un approccio olistico, che integrano appunto le conoscenze relative al funzionamento dell’apparato riproduttivo e alle malattie sessualmente trasmissibili, con l’educazione emotiva e relazionale (ad esempio in Svezia, Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda, Belgio).
In Italia, nel corso degli anni, diverse proposte parlamentari hanno cercato di regolamentare l’introduzione dell’educazione all’affettività, senza arrivare a compimento. Possono essere letti come passi verso l’introduzione dell’educazione alla sessualità e all’affettività le Linee guida nazionali “Educare al rispetto: per la parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione”, e il Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Salute e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca “Per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione”. A novembre 2023 il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha presentato il progetto riguardante i percorsi progettuali per le scuole in tema di “Educazione alle relazioni” a scuola: 30 ore all’anno rivolte esclusivamente agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, per far prendere loro “coscienza dei propri atteggiamenti” e delle conseguenze, anche penali, che possono comportare. Ad oggi, nelle scuole le attività educative sono disomogenee e lasciate all’iniziativa e buona volontà di presidi e insegnanti che in alcuni contesti decidono di proporre incontri e formazioni sulla parità di genere, sull’affettività e sulla sessualità consapevole, mentre in molti contesti l’educazione alle relazioni a scuola non ha ancora fatto il suo ingresso.
In conclusione si auspica la promozione dell’educazione all’affettività e alla sessualità intesa come processo di apprendimento continuo al rispetto, al consenso, alla conoscenza e consapevolezza, allo sviluppo di atteggiamenti positivi verso di sé e gli altri, che possa essere introdotta nelle scuole italiane a partire dalla scuola infanzia e che sia garantita per tutta la durata dei percorsi scolastici in modo strutturato e ponderato in base ai bisogni per età.
A cura di Alessandra Sila, Monica Castagnetti e Maria Vittoria Sola (CSB), Maurizio Bonati (Ricerca&Pratica), Federica Giannotta (TdH), Martina Albini (WeWorld), Francesca Imbimbo e Monica Procentese (CISMAI), Angela Nava e Laura Trucchia (Coordinamento Genitori Democratici), Mauro Cristoforetti e Alessia Maso (EDI Onlus), Marco Bernardi e Rosanna Milone (Fondazione Carolina), Brunella Greco (Save the Children), Maria Sole Piccioli (ActionAid), Elena Muscarella (ACRA).
Per approfondimenti si veda:
International Technical Guidance on Sexuality education: An Evidence-Informed Approach.