Cittadinanzattiva, nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati tenutasi il 18 settembre 2025, ha presentato il suo XXIII Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, per fare il punto sullo stato dell’edilizia scolastica nel suo complesso.
Dopo gli oltre 8700 interventi previsti per le scuole dal PNRR, ormai in dirittura di arrivo, e a fronte di un impegno civico importante che si è sostanziato anche in un incremento delle quote dell’8xmille destinate all’edilizia scolastica, arrivate nel 2024 a 59 milioni di euro (erano 20mln nell’anno precedente), Cittadinanzattiva chiede che si passi ad un intervento strutturale ed ordinario per rendere le scuole più sicure e più vivibili e per questo chiede di prevedere, con la prossima Legge di Bilancio, uno stanziamento di tre miliardi di euro in tre anni. Un fondo che servirebbe per realizzare nuovi interventi di messa in sicurezza delle scuole, nuove indagini diagnostiche di soffitti e solai, per realizzare altre palestre e mense e per dotare finalmente di impianti di condizionamento tutte le 360mila aule scolastiche.
Sono 71 i crolli registrati tra settembre 2024 e settembre 2025, ancora in aumento rispetto al 2023/24 quando ne erano stati rilevati 69. Un dato che, legato a quello degli infortuni occorsi nel 2024 agli studenti e certificati dall’INAIL – 78.365, +7.463 rispetto all’anno precedente – mette in evidenza chiaramente quanto ancora ci sia da fare sul fronte della sicurezza dei nostri edifici scolastici. Le cause sono in gran parte da ravvisare nella vetustà degli edifici, visto che ben la metà di essi ha circa 60 anni e il 49% è stato costruito prima del 1976, antecedente quindi all’entrata in vigore della normativa antisismica. Rispetto proprio all’adeguamento sismico, delle 60.030 sedi scolastiche ben 27.744, pari al 46%, si trovano in zone ad elevata sismicità (zona 1 e 2). Nonostante questo, ben poche le scuole interessate da recenti interventi di adeguamento e miglioramento sismici: rispettivamente, appena il 4% e il 3,8%. In riferimento ai documenti di sicurezza interna, ossia Documento di Valutazione dei Rischi e Piano di Evacuazione, sebbene i dati generali siano positivi – visto che ad esserne in possesso è circa l’80% delle scuole – è grave che ci sia ancora circa una scuola su cinque a non averli redatti o a non darne comunicazione, soprattutto in alcune regioni come l’Abruzzo (dove appena il 36% degli edifici ha redatto DVR e PdE).
La presenza di amianto negli edifici scolastici è un problema ancora irrisolto: nel 2021 l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) ha censito 2.292 edifici scolastici non ancora bonificati, pari al 4,3% degli istituti. Si stima che siano esposti circa 356.900 studenti e 50.000 membri del personale. La contaminazione non riguarda solo le coperture esterne, ma anche elementi interni come impianti elettrici, pavimentazioni in linoleum. Le città più interessate: Torino con 66 scuole contaminate, Milano con 89 edifici, Genova con 154 istituti.
Ancora molto elevato il numero degli edifici scolastici non in possesso dell’agibilità (23.218; 59%) né della prevenzione incendi (22.968; 58,36%); il collaudo statico è assente nel 42,09%, ma riguarda un numero considerevole di unità strutturali, cioè di corpi dei diversi edifici (32.808).
Sul tema dei fondi, Cittadinanzattiva dedica un focus specifico a quanto avvenuto con il PNRR che, con le Missioni 2 e 4, ha stanziato in totale 12 miliardi per i seguenti interventi, oltre che per la scuola 4.0: 207 nuove scuole (12 quelle già realizzate) per uno stanziamento complessivo di oltre 1 miliardo e 360 milioni di euro; 3.243 interventi su asili nido e scuole dell’infanzia per un importo complessivo di 4mld di euro; 1.758 interventi sulle mense, di cui 926 di nuova realizzazione; per la ristrutturazione, sostituzione/ricostruzione, messa in sicurezza, adeguamento o miglioramento sismico e riqualificazione energetica degli edifici, si prevedono 3.143 interventi per una spesa di 5 mld di euro; rispetto alle palestre, sono 412 gli interventi finanziati con fondi del PNRR, pari a circa 314 milioni di euro.
Nonostante quasi il 60% dei fondi del PNRR venga destinato a interventi nel Sud del Paese, permangono ancora forti diseguaglianze tra le diverse aree, in particolare su mense, tempo pieno e palestre. Come ben noto, si tratta di spazi e servizi che rappresentano luoghi di salute, di contrasto all’obesità e alla sedentarietà crescenti tra i giovanissimi; luoghi di crescita fisica; luoghi di socializzazione e di inclusione; luoghi utilizzabili anche al di fuori dell’orario scolastico per prevenire e contrastare la dispersione scolastica, l’isolamento, la microcriminalità.
Un’altra questione di cui si dibatte appassionatamente da più anni ma senza ancora aver fatto lo sforzo necessario per adeguare le nostre scuole, è quella dell’accessibilità agli studenti con disabilità. I dati parlano chiaro: secondo il Report dell’Istat 2023-2024, solamente il 41% degli edifici scolastici risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria; in particolare, si segnala la mancanza di un ascensore o la presenza di uno non adatto al trasporto delle persone con disabilità (50%); l’assenza di servo scala interno (37%), di bagni a norma (26%) o di rampe interne per il superamento di dislivelli (25%). Ancor più marcata la carenza di ausili senso-percettivi destinati all’orientamento degli alunni con disabilità sensoriali: solo il 17% delle scuole dispone di segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia, mentre le mappe a rilievo e i percorsi tattili per gli alunni con cecità o ipovisione, sono presenti solo nell’1% delle scuole.
Più recente ma altrettanto scarsamente concreto sembra essere il dibattito sulla necessità di dotare le scuole di impianti adeguati di condizionamento e riscaldamento, innanzitutto per far fronte ai cambiamenti climatici ma anche in relazione alla richiesta, che viene da più fronti, di modificare il calendario scolastico. Ad oggi, l’impianto di riscaldamento più diffuso nelle scuole è quello centralizzato a metano (69,14%), mentre solo 1.472 sedi scolastiche, pari al 2,45%, sono dotate di impianti solari termici, anche se in aumento rispetto alle 1266 della precedente rilevazione. Riguardo ai sistemi di condizionamento e ventilazione, nonostante le promesse fatte durante e immediatamente dopo il Covid, la loro presenza nelle scuole è davvero irrisoria: ne sono dotate solo 4.457 pari al 7,42%, con un leggero aumento (+490 sedi) rispetto alla rilevazione precedente. Tra le regioni più virtuose spiccano le Marche (30,23%).
Un focus sulla sicurezza degli Asili nido. Nel mese di marzo 2025 Cittadinanzattiva ha promosso una indagine civica sugli asili nido nei capoluoghi di provincia per valutare le condizioni strutturali dal punto di vista della sicurezza degli edifici ospitanti, attraverso l’invio di una istanza di accesso civico ai 110 Comuni capoluogo di provincia, ai 15 Municipi di Roma e alle 10 Municipalità di Napoli. I dati riguardano 1517 asili nido di 77 Comuni capoluogo di provincia.
Certificazioni e manutenzione. I dati descrivono una situazione migliore rispetto a quella degli edifici scolastici per la prevenzione incendi (88% dei nidi ne è in possesso), la conformità degli impianti (80%) e la certificazione igienico-sanitaria (85%). Così pure per l’agibilità/abitabilità, presente nel 73% dei nidi ed il collaudo statico, effettuato per il 58%.
Elevata la percentuale di nidi nei quali sono stati effettuati interventi di manutenzione ordinaria, 93%, indice di una costante attenzione da parte dei Comuni; più bassa ma significativa la percentuale di quelli oggetto di manutenzione straordinaria: 43%.
Per quasi un nido su quattro (23%) è stata richiesta l’indagine diagnostica di soffitti, solai e controsoffitti, poi realizzata nel 66% di essi.
Rischio sismico. Su questo fronte i nidi presentano una situazione meno rosea rispetto alle altre tipologie di scuole: fra strutture che hanno realizzato interventi di miglioramento e adeguamento e strutture che sono state costruite secondo la normativa sismica, si arriva al 22% di nidi “a prova di rischio sismico”, contro il 25% degli edifici scolastici statali pubblici.
Mensa e spazi verdi. La mensa è interna in quasi tutti i nidi (85%); il servizio è appaltato all’esterno nel 76% dei casi. Sono previste diete speciali ovunque. La gran parte dei nidi dispone di un cortile o di uno spazio verde attrezzato (86%) che, nell’87% dei casi risulta dotato di recinzione esterna.
Sistemi di videosorveglianza. Il 4% dei nidi ha sistemi di videosorveglianza interni e il 14% sistemi esterni.
Per approfondire e leggere le proposte si veda Sicurezza delle scuole: presentato il XXIII Rapporto di Cittadinanzattiva. La richiesta: tre miliardi nella prossima Legge di Bilancio