Mercoledì 18 aprile Vicenzo Spadafora ha illustrato, in presenza del Presidente della Camera dei Deputati On. Gianfranco Fini, le priorità e le future iniziative che l’ufficio del Garante intende portare avanti nel prossimo anno. Presente anche il Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, Andrea Riccardi.
Povertà, discriminazione ed emarginazione sociale; dispersione scolastica, mancanza di risorse, anche per il Piano Nazionale Infanzia, riforma della giustizia minorile, la questione dei servizi educativi per l’infanzia (asili nido). Inoltre, minori di origine straniera, sfruttamento e abuso sessuale, il tema del rapporto tra detenute madri ed i loro figli, il ruolo dei media nella vita dei ragazzi e delle ragazze.
Queste alcune delle priorità del Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza presentate nel corso dell’incontro organizzato a Palazzo Montecitorio che ha visto riuniti rappresentanti istituzionali, referenti locali e associazioni che lavorano in Italia per la promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
I bambini e gli adolescenti in Italia sono ad oggi 10 milioni e 837 mila (il 17% della popolazione del nostro Paese). Secondo l’ISTAT 1 milione e 876 mila di questi vivono in famiglie povere e 653 mila vivono in condizione di povertà assoluta. La povertà minorile, fenomeno sempre più in crescita – anche a causa della recente crisi finanziaria – ha delle ovvie conseguenze anche sulla frequenza scolastica dei ragazzi, sul loro stato di salute e sulle relazioni sociali, provocando spesso emarginazione sociale, discriminazione e sfociando, a volte, nello sfruttamento del lavoro minorile. La mancanza di un investimento nelle politiche per l’infanzia e l’adolescenza e la non ancora identificazione dei livelli essenziali concernenti i diritti civili e sociali contribuiscono ad incrementare la discriminazione su base regionale e non garantiscono uguali diritti per tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti che vivono nel nostro Paese e quindi l’effettiva implementazione dei diritti e dei principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), ratificata con Legge n.176 in Italia il 27 maggio 1991 e che l’Italia ha quindi l’obbligo di implementare.
Il Garante ha posto l’attenzione sulla necessaria riforma del sistema di giustizia minorile, sottolineando che permangono rilevanti disomogeneità sul territorio nazionale, legate soprattutto a varie prassi interpretative e applicative.
Dati recenti indicano che il 34% degli adolescenti italiani è entrato in contatto con situazioni rischiose via web, diventa sempre più urgente quindi, anche secondo il Garante, che l’Italia ratifichi la Convenzione di Lanzarote, così come è essenziale applicare la legge 21 aprile 2011, n.62 a tutela del rapporto delle madri detenuti e dei loro figli.
Il Garante ha altresì ricordato il ruolo fondamentale dei Garanti Regionali (ad oggi presenti in Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, Veneto e nelle Province autonome di Bolzano e di Trento), con il quale collaborerà e si confronterà anche nell’ambito della Conferenza nazionale dei garanti.
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A fine maggio il Gruppo CRC presenterà il 5° Rapporto di monitoraggio dove saranno approfonditi i principali temi che riguardano l’infanzia e l’adolescenza in Italia, alla luce delle Osservazioni conclusive pubblicate il 7 ottobre 2011 dal Comitato Onu a seguito dell’esame dell’Italia. Alcune delle raccomandazioni saranno consegnate al Garante nazionale, certi che troveremo in questa autorità un giusto alleato e supporto per garantire che tutti i diritti ed i principi della CRC siano garantiti nel nostro Paese e una sempre maggiore attuazione della Convenzione stessa.