Il 25 novembre è stata la giornata internazionale per l’eliminazione delle violenze sulle donne. Un fenomeno che di frequente avviene tra le mura domestiche e di cui sono vittime anche i minori, quando presenti. Atti persecutori, intimidatori, violenti che in alcuni casi si concludono con l’uccisione della donna.

Gran parte degli omicidi di donne avvengono in ambito affettivo. L’anno scorso gli omicidi con vittime di sesso femminile sono stati 127, di cui 104quasi l’82%avvenuti in ambito familiare e affettivo. In circa il 60% di questi casi è accusato il partner o l’ex partner.

A fare le spese delle violenze di genere sono in molti casi anche bambini e ragazzi che vivono nel nucleo familiare. Infatti, le violenze verbali e quelle fisiche, oltre alla condizione di costante terrore che permea la vita familiare, generano nei figli inquietudine, ansia, aggressività, comportamenti adultizzati di accudimento verso i familiari, disturbi del sonno.

Nei casi di femminicidio, queste gravi conseguenze culminano in una situazione ancora più estrema e drammatica. Con il bambino che resta solo, traumatizzato, orfano della madre e con il padre in carcere, talvolta suicida. Come sottolineato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, il trauma si accompagna a difficoltà materiali, sociali, economiche. Per questo motivo la legge 4 del 2018 ha introdotto una serie di tutele e previsioni di garanzia per gli orfani di crimini domestici.

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