Nelle Osservazioni Conclusive del 2003 il Comitato ONU ha dedicato una specifica attenzione alla condizione dei bambini e degli adolescenti di origine Rom presenti in Italia, riconoscendoli tra i più vulnerabili in termini di violazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
In particolare, il Comitato ONU ha preso atto degli sforzi compiuti dall’Italia per il miglioramento della situazione dei bambini rom, ma “rimane preoccupato per la difficile situazione sociale di questi ultimi, il loro limitato accesso ai servizi sanitari e all’istruzione. In aggiunta, il Comitato è profondamente preoccupato per il verificarsi di casi di discriminazione contro questo gruppo di bambini, a volte da parte dello stesso personale dello Stato parte” (punto 54).
Il Comitato ONU ha rivolto quindi una specifica raccomandazione all’Italia: “che sviluppi, in cooperazione con le Associazioni e/o Ong rom, politiche attive e programmi globali per prevenire l’esclusione sociale e la discriminazione tali da consentire ai bambini rom il pieno godimento dei loro diritti, incluso l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria” (punto 55).
Il Comitato ONU nelle Osservazioni Conclusive del 2003 ha inoltre rivolto specifiche raccomandazioni rispetto alla condizione di bambini e adolescenti Rom, in particolare per quanto riguarda la Raccolta dati (punto 17), il principio di non discriminazione (punto 20), Tortura e maltrattamento (punto 31), l’amministrazione della giustizia minorile (punti 51 e 53).
Nelle Osservazioni Conclusive del 2011, il Comitato ONU al punto 80 raccomanda all’Italia che:
(a) sospenda lo stato di emergenza in relazione agli insediamenti delle comunità nomadi e le ordinanze del 30 maggio 2008;
(b) elabori e adotti, con la partecipazione delle comunità interessate, un piano di azione a livello nazionale che promuova la reale integrazione sociale della comunità Rom in Italia, tenendo conto della delicata
situazione dei minori, in particolare in termini di salute e istruzione;
(c) destini risorse umane, tecniche e finanziarie adeguate, al fine di garantire il miglioramento sostenibile delle condizioni socio-economiche dei minori Rom;
(d) adotti misure adeguate per contrastare pratiche dannose quali i matrimoni precoci;
(e) elabori linee guida incisive e fornisca ai funzionari pubblici la formazione adeguata al fine di migliorare la comprensione della cultura Rom e prevenire una percezione stereotipata e discriminatoria dei
minori appartenenti a tale etnia;
(f) ratifichi la Carta europea delle lingue regionali e minoritarie.
Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sui minori appartenenti a minoranze etniche in ciascun Rapporto di aggiornamento:
1° Rapporto CRC 2004-2005
2° Rapporto CRC 2005-2006
3° Rapporto CRC 2006-2007
4° Rapporto CRC 2007-2008
2° Rapporto Supplementare CRC 2009
5° Rapporto CRC 2011-2012
6° Rapporto CRC 2012-2013
7°Rapporto CRC 2013-2014
8° Rapporto CRC 2014-2015
9° Rapporto CRC 2015-2016
3°Rapporto Supplementare CRC 2017
Si vedano inoltre i seguenti paragrafi:
Raccolta dati
Non discriminazione
Minori coinvolti nel sistema della giustizia minorile