Per il tempo che bambine e bambini passano tra le mura scolastiche, il luogo di studio deve essere il posto sicuro per definizione, dotato di tutti i presidi di sicurezza.

La giornata per la sicurezza nelle scuole, istituita nella giornata del 22 ottobre, ricorda le vittime di incidenti in ambito scolastico come quello, tragico, del terremoto in Molise del 2002.

In seguito del quel terremoto vennero prese una serie di iniziative, come la riclassificazione del territorio nazionale in base alla pericolosità sismica – eliminando le zone non classificate – e la previsione di un fondo dedicato alle verifiche sismiche e agli interventi urgenti per le scuole.

Provvedimenti cui poi sono seguite altre linee di finanziamento nel corso degli ultimi 20 anni. Fino ad arrivare ai più recenti investimenti previsti dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Questo, tra gli altri aspetti, stanzia 3,9 miliardi di euro per la messa in sicurezza delle scuole e 800 milioni (cifra successivamente innalzata sopra il miliardo) per la costruzione di nuovi edifici.

Solo nei prossimi mesi, man mano che procede l’avanzamento dei lavori, sarà possibile monitorare l’andamento di questi progetti. Tuttavia già oggi è interessante verificare la realizzazione degli interventi disposti con il fondo per le verifiche sismiche messe in atto negli ultimi 20 anni.

Tra i più rilevanti provvedimenti, l’ordinanza 3274/2003 del presidente del consiglio dei ministri che ha disposto nuove normative tecniche per le costruzioni in aree sismiche e la riclassificazione in 4 zone di pericolosità del territorio nazionale. Eliminando in questo modo le “zone non classificate” (cfr. Protezione civile).

Venne inoltre introdotto l’obbligo per gli enti proprietari di procedere alla verifica sismica di edifici strategici e rilevanti, tra cui le scuole.

Nel settembre 2003, il decreto legge 269, convertito dalla legge 326/2003, ha istituito il fondo per interventi straordinari della presidenza del consiglio dei ministri (articolo 32-bis). Questo fondo – inizialmente di 73,5 milioni per il 2003 e da 100 milioni annui per il 2004 e 2005 – è stato creato per finanziare le verifiche sismiche e gli interventi infrastrutturali per la riduzione del rischio.

Un fondo a cui si sono aggiunti interventi regionali e locali e che è stato successivamente rifinanziato dallo stato. In particolare con l’incremento di 20 milioni annui disposto dalla legge 244/2007 (art. 2 c. 276). Questo provvedimento ha previsto 6 annualità per il programma di adeguamento strutturale e antisismico degli edifici scolastici esistenti. Nonché la costruzione di nuovi immobili in caso fosse indispensabile per quelli a elevato rischio sismico.

Da allora, nel corso dell’ultimo decennio, i canali di finanziamento rivolti all’edilizia scolastica (non solo a scopo anti-sismico) sono stati molteplici, come abbiamo avuto modo di ricostruire. A questi si sono aggiunti gli investimenti del Pnrr, che in alcuni casi finanziano progetti già in essere e in altri nuovi interventi.

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