L’obiettivo del raggiungimento e mantenimento di alte coperture vaccinali nelle popolazioni target, viene costantemente minato dalla costante interazione della disinformazione anti-vaccinale con le preoccupazioni dei genitori e con gli atavi pregiudizi nei confronti di un valido ed efficace intervento di prevenzione primaria.

Con il superamento del recente “shock pandemico” non esistono più alibi attribuibili a tale emergenza sanitaria globale, che a causa del forte sovraccarico dei sistemi sanitari, della penuria di risorse, della carenza di personale, ha contributo in parte al calo delle adesioni alla campagna vaccinale.

Dai recenti dati ministeriali, relativi all’anno 2022, rispetto a quelli dell’anno precedente, si osserva un miglioramento generale delle coperture vaccinali in gran parte delle vaccinazioni nei primi anni di vita, quali (es. per coorte nati 2020): Esavalente con ciclo vaccinale di base completo di 3 dosi (95,15%), Morbillo e Varicella con prima dose entro 24 mesi (rispettivamente 94,40% e 93,35); mentre le criticità iniziano ad evidenziarsi nelle coorti di nascita a partire dai dati di copertura delle vaccinazioni in età prescolare, generalmente somministrate a 5-6 anni (rilevate nei bambini nati nel 2015) e per quelle degli 8 anni (nati nel 2014) dove si continuano a registrare valori percentuali ancora lontani rispetto all’obiettivo del 95% per tali richiami, caratterizzati da un assestamento intorno all’85-87% per la quarta dose di anti-polio e per la seconda dose (ciclo completo) di anti-morbillo, in linea con l’anno precedente.

Le criticità maggiori emergono nella ben nota fascia adolescenziale (sedicenni: coorte 2006), con il 65,36% per difterite (quinta dose) ed il 90,94% per la seconda dose di morbillo, ma in particolare con le deludenti coperture vaccinali per le coorti di nascita del 2010 con ciclo completo di antipapillomavirus pari al 38,78% delle femmine e 31,81% dei maschi.

Nell’anno 2022, i livelli di copertura vaccinale antipapillomavirus per il ciclo completo nelle adolescenti, si differenziano tra Regione e Regione, raggiungendo un valore massimo dell’84,23% per la coorte 2006 (regione Umbria), dell’83,57% per la coorte 2007 (Regione Emilia-Romagna), dell’81,31% per la coorte 2008 (Regione Emilia-Romagna), del 77,42% per la coorte 2009 (Regione Umbria) e del 65,51% per la coorte 2010 (Valle d’Aosta).

Tra i vari aspetti, finalizzati alla gestione dell’adesione vaccinale rientra anche quello inerente ai processi di comunicazione finalizzati a trasmettere il valore delle vaccinazioni ritenute “obbligatorie” (rientranti nella norma di Legge 119/2017 per il solo accesso scolastico) rispetto a quelle “raccomandate” (rientranti anch‘esse nei Livelli Essenziali di Assistenza); tale suddivisione, molto spesso, oltre ad indurre ad una deresponsabilizzazione dell’individuo verso la prevenzione, vista non come un necessario impegno personale, ma delegata all’autorità, risulta essere oggetto di strumentalizzazione anche da parte dei movimenti antivaccinali che su tale differenza hanno impostato molte delle loro argomentazioni, oltre ai soliti proseliti inerti l’argomentazione che i vaccini combinati includono anche vaccini raccomandati.

Anche se la ben nota diffidenza nei confronti delle vaccinazioni risulta essere un fenomeno globale e complesso, bisogna lavorare alacremente nel mettere in atto una pianificazione degli interventi mirati in rapporto agli specifici contesti territoriali con l’ambizioso obiettivo di rendere l’adesione all’offerta vaccinale quale frutto di una scelta autonoma e responsabile, sostenuta da un’adeguata comunicazione e da un’attenzione alle specifiche esigenze informative della persona e alle implicazioni emotive determinate dal processo decisionale.

Al fine di raggiungere il suddetto obiettivo risulta essere di fondamentale importanza il proficuo contributo di tutti gli attori coinvolti, dagli operatori tradizionalmente impegnati nelle attività di prevenzione, al mondo della clinica (strategia indispensabile per garantire una presa in carico globale e continua della cronicità, attraverso la definizione di percorsi assistenziali), per arrivare ad altri attori, normalmente estranei al mondo della Sanità, il cui coinvolgimento è tuttavia essenziale per la tutela della Salute Pubblica nei confronti di malattie prevenibili con vaccino.

 

A cura di Susanna Esposito, Tavolo tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni SIP e UOC Clinica Pediatrica – Università di Parma, e Rocco Russo, Tavolo tecnico Malattie Infettive e Vaccinazioni SIP e UO Materno Infantile – ASL di Benevento

 

Per maggiori informazioni si veda:
Ministero della Salute, Vaccinazioni dell’età pediatrica e dell’adolescenza – Coperture vaccinali
e la sezione del sito del Gruppo CRC dedicata a Salute e servizi sanitari