L’idea di tradurre il Commento Generale n° 17 per renderne più agevola la diffusione e la fruizione nel nostro Paese è nata dall’incontro tra LUnGi (Libera Università del Gioco) ed ALI per Giocare (Ass. Italiana dei Ludobus e delle Ludoteche), due realtà associative impegnate nella valorizzazione del Gioco Libero nel suo significato più profondo e globale.

Il Commento Generale n° 17 all’art. 31 della CRC -diritto a Gioco, Riposo, Tempo Libero, attività Culturali, Ricreative e Sportive– è stato reso pubblico nel 2013, ma la sua diffusione in Italia è stata limitata ad una nicchia di ricercatori, esperti, educatori e cultori della materia, senza avere quell’ampia diffusione a livello politico-amministrativo, professionale e sociale auspicato nell’ultima parte del documento stesso. Le preoccupazioni da cui parte sono oggi più che mai attuali: il diritto al gioco nella sua essenza di opportunità, libertà e volontarietà è poco valorizzato, poiché vittima di svariati pregiudizi e strumentalizzazioni; gli investimenti a favore dell’art. 31 sono pochi e sostengono quasi unicamente attività strutturate, didattico-educative e dirette dall’adulto; i cambiamenti sociali non favoriscono questi diritti tanto nei paesi poveri, dove lavoro e sfruttamento minorile sono quotidiana normalità, quanto nei paesi ricchi, dove riposo, tempo libero e gioco sono sovrastati da crescenti esigenze educative o presunte tali; l’aumento delle povertà e delle fragilità non favoriscono l’inclusione e creano profonde differenze in base a genere, origine socio-economica, condizione di disabilità o meno, appartenenza a minoranze come anche i numerosi contesti di guerra, disastri umanitari e calamità naturali.

Con l’obbiettivo di dare voce a queste preoccupazioni, sottolineando il valore di una giusta comprensione della dimensione ludica affinché gli Stati Parte nei siano consapevoli e ne comprendano l’importanza, gli autori del documento richiamano la centralità di gioco, riposo, tempo libero e d espressione artistico-culturale per la vita e lo sviluppo sano di ogni soggetto in crescita e mettono in evidenza con una minuziosa analisi i collegamenti tra i diritti all’art. 31 e altri 20 articoli della Convenzione.

Il merito di questo documento è di entrare in profondità nel significato dell’esperienza ludica e dell’attitudine all’infanzia: riposo, disponibilità di tempo libero per una reale ricreazione, gioco auto-organizzato ed espressione artistico creativa sono reciprocamente connessi e si rafforzano l’un con l’altro in una interazione continua che ne permette l’attuazione creando un positivo sottofondo di agio e benessere. La compresenza di queste condizioni da un lato migliora la situazione di vita contrastando le povertà educative, dall’altro indica quelle basi necessarie per proteggere la natura unica ed in evoluzione di Infanzia e Adolescenza.

In più parti è ribadita la necessità di promuovere contesti per il gioco libero e le opportunità ricreative ed artistiche non dirette dall’adulto come condizioni necessarie affinché i soggetti di minore età possano: esercitare creatività e competenze in un ambiente motivante; mettere in pratica azioni psico-fisico-motorie sane accrescendo le proprie abilità; arricchire le proprie interazioni ludiche grazie alle opportunità date dalla vita culturale; esprimere appieno la partecipazione alla società. Tutto questo senza dimenticare il riposo necessario affinché ci siano energia e motivazione basilari per partecipare appieno alla vita.

Sono molti gli spunti e le sfide che il Commento Generale n° 17 lancia al mondo adulto: prime fra tutte comprendere la non secondarietà di questo Diritto e liberare il tempo di Infanzia e Adolescenza.

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