Al fine di promuovere pari opportunità nella Scienza e per incoraggiare le ragazze ad intraprendere studi e carriere che riguardano le STEM, l’ONU ha istituito la “Giornata internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza”, celebrazione che ricorre l’11 febbraio di ogni anno.

In Italia e nel resto del mondo, bambine e ragazze sono penalizzate da stereotipi ancora presenti e diseguaglianze di genere resi ancora più evidenti dalla pandemia che rischia di allargare ulteriormente il divario.

Secondo i dati diffusi da Save The Children, alla fine della scuola primaria le bambine ottengono risultati in matematica mediamente inferiori di 4,5 punti rispetto ai coetanei maschi: uno svantaggio che sale a -6,1 punti al secondo anno delle superiori e a -9,8 all’ultimo anno. Inoltre tra gli studenti con alto rendimento nelle materie scientifiche, solo 1 ragazza su 8 si aspetta di lavorare come ingegnere o in professioni scientifiche, a fronte di 1 su 4 tra i maschi.

Un divario che nasce dai primi anni di scuola e che si consolida con la scelta del liceo o della facoltà universitaria: tra i diplomati nei licei i ragazzi sono più presenti in quelli scientifici (il 26% di tutti i diplomati rispetto al 19% delle ragazze), mentre solo il 22% delle ragazze si diploma in istituti tecnici, quasi la metà rispetto ai maschi (42%). Inoltre, solo il 16,5% delle giovani tra i 25 e i 34 anni si laureano in facoltà scientifico-tecnologiche, a fronte di una percentuale più che doppia per i maschi (37%), un dato tuttavia migliore della media europea ma che evidenzia comunque un grande squilibrio ancora esistente. Un lungo percorso costellato di ostacoli che di conseguenza si riflette nel mondo del lavoro: nelle aree STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), le giovani rappresentano il 41% dei dottori di ricerca, il 43% dei ricercatori accademici, solo il 20% dei professori ordinarie e tra i rettori italiani solo il 7% sono donne.

Consulta per approfondimenti l’XI Atlante dell’Infanzia a rischio “Con gli occhi delle bambine”