In occasione della Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, tenutasi l’11 ottobre, Terre des Hommes ha presentato a Roma il Dossier indifesa 2023, “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2023.

Nei Paesi colpiti dai conflitti, infatti, sono sempre di più le giovani donne costrette a subire violenze, abusi e situazioni di grave disuguaglianza. Sfruttamento e violenze sessuali, insicurezza, gravidanze precoci, matrimoni forzati e salute negata, malnutrizione, mancanza d’acqua e istruzione inaccessibile, sono alcune delle conseguenze che gravano sulla vita delle giovani nelle zone di guerra: i loro diritti fondamentali scivolano sullo sfondo.

Secondo quanto evidenziato dai dati, i reati contro i minorenni continuano ad aumentare e segnare nuovi record: «se nel 2021 – si legge nel sito di Terre des Hommes – era stata superata per la prima volta quota 6mila casi, nel 2022 il balzo è così grande da spingere il numero verso i 7mila (6.857)».

Sale anche il numero di bambine e ragazze tra le vittime, in particolare nei reati a sfondo sessuale: «sono state l’89% (sul totale di 906 casi) tra le vittime di violenza sessuale nel 2022, erano l’87% l’anno precedente (su 714) e l’85% (su 689) nel 2012, mentre nel 2022 sono state il 65% (su 37) le bambine vittime di prostituzione minorile mentre erano state il 60% (su 77) nel 2012».

La prevalenza di vittime di sesso femminile persiste anche in altre fattispecie di reato, come maltrattamento di familiari e conviventi minorenni (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (76%), violenza sessuale aggravata (86%).

In calo, invece, altri reati, fra i quali l’omicidio volontario consumato (-37%) e la prostituzione minorile (-14%).

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