27 maggio 1991, l’Italia ratifica la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC)
La CRC – adottata dalle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 – compie una vera e propria “rivoluzione culturale” riconoscendo i bambini, le bambine e gli adolescenti non soltanto come oggetti di tutela e assistenza, ma come soggetti di diritto, e quindi titolari di diritti in prima persona.
Con la Legge n. 176 1991 il nostro Paese si è assunto l’impegno e l’obbligo di uniformarsi alle disposizioni in essa contenute anche se, a 23 anni dalla sua ratifica non vi è ancora una completa attuazione dei diritti e dei principi enunciati nello strumento internazionale più ratificato al mondo.
Anche se vi sono stati dei passi avanti nell’assicurare l’attuazione della CRC in Italia – si portano ad esempio la nomina del Garante nazionale infanzia e adolescenza nel 2012, l’adozione della Legge 451/1997 e la conseguente creazione dell’Osservatorio nazionale per l’Infanzia e l’adolescenza e la costituzione della Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza – persistono delle forti criticità e lacune.
In particolare, permane la difficoltà a raccogliere dati su alcuni fenomeni riguardanti l’infanzia e l’adolescenza (come ad esempio la violenza nei confronti delle persone minorenni e i dati sui minorenni fuori famiglia), non vi è un sistema integrato di tutela e protezione dell’infanzia e persistono le differenze regionali nei servizi sociali e sanitari, così come educativi.
Nel 2011, il Comitato ONU ha rivolto all’Italia oltre 50 raccomandazioni, chiedendo al Governo di colmare le lacune riscontrate nel nostro sistema in merito all’implementazione della CRC.
Il Gruppo CRC ha partecipato all’incontro a Ginevra del 2011 e grazie al lavoro puntuale di monitoraggio della Convenzione e dei suoi Protocolli Opzionali ha presentato ai membri del Comitato ONU un’analisi aggiornata della situazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel nostro Paese.
Nel 2002, l’Italia ha ratificato i due Protocolli Opzionali alla CRC, (il Protocollo Opzionale sul coinvolgimento dei minori nei conflitti armati e il Protocollo Opzionale sulla vendita di bambini, la prostituzione minorile e la pornografia rappresentante minori. Il 14 aprile è entrato in vigore il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC che attribuisce potere diretto al Comitato dell’ONU per i diritti dell’infanzia a ricevere segnalazioni dai cittadini in caso di violazione dei diritti sanciti dalla CRC; nel febbraio 2012 il nostro Paese è stato tra i primi firmatari del Terzo Protocollo Opzionale, ma al momento non ha ancora provveduto alla ratifica del Protocollo.
Come ogni anno il Gruppo CRC ha realizzato un Rapporto di monitoraggio sull’implementazione della Convenzione e dei suoi Protocolli Opzionali che approfondisce differenti questioni riguardanti la tutela e la promozione dei diritti dell’infanzia in Italia ed è frutto del lavoro condiviso e congiunto delle associazioni del Network.
Il 7° Rapporto CRC sarà lanciato a Roma il 17 giugno 2014 durante una Conferenza Stampa alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti e del Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vincenzo Spadafora.
In tale occasione, il Gruppo CRC porterà all’attenzione delle istituzioni e della società civile le proprie raccomandazioni, fornendo alle istituzioni indicazioni concrete e attuabili per risolvere le criticità che ostacolano il pieno esercizio dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia.
A cura del Coordinamento del Gruppo CRC