A cura di Federica Giannotta – Terre des Hommes
La violenza sui bambini, e soprattutto sulle bambine, sembra essere uno dei pochi indicatori in crescita in questo Paese. Ce lo conferma anche quest’anno l’osservatorio delle Forze dell’Ordine sui reati commessi e denunciati a danno di minori in Italia offerti in anteprima a Terre des Hommes per la campagna Indifesa
Dal 2004 al 2014 i dati mostrano una crescita esponenziale e drammatica. Le vittime nel 2004 erano 3.311. Nel 2014 il loro numero è salito a 5.356, con un trend che in questi anni abbiamo visto crescere come un termometro impazzito. Il 60% sono femmine.
I dati non lasciano molto all’immaginazione: i casi di “omicidio volontario consumato” sono passati da 27 a 34 (+25,9%); quelli di “abuso dei mezzi di correzione o disciplina”, da 129 a 289 (+124%); i “maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli” addirittura da 751 a 1.479, confermando proprio l’unità familiare, che dovrebbe rappresentare il luogo più sicuro e tenero per i minori, come quello a maggior rischio.
Se però la famiglia rimane un luogo in cui la violenza sembra non avere differenze di genere, è letteralmente sul corpo delle bambine che si consumano i reati di sfruttamento sessuale a fini commerciali e quelli di violenza sessuale: la “detenzione di materiale pornografico” ha visto come vittime 70 bambini, mentre erano 13 nel 2004 (+438,5%). Gli “atti sessuali con minorenne” sono passati da 364 a 438 (+20,3%). I casi di “violenza sessuale aggravata” da 262 a 371 (41,6%); quelli di “corruzione di minorenne” da 131 a 156 (+19,1%); quelli di “pornografia minorile” da 36 a 241 (+569,4%).
L’unico dato che cala visibilmente, forse solo perché ormai sempre più nascosto negli appartamenti, è quello della prostituzione minorile, che passa da 89 a 73 vittime (-18%). Le bambine e le ragazze sono le vittime designate di questi reati, con percentuali che oscillano tra il 78 e l’85%. Il corpo delle bambine diventa così la mappa di una sconfitta che appartiene a noi tutti.
Non tutte le violenze vengono denunciate e perseguite come dovrebbero, né le vittime vengono assistite adeguatamente, ma queste esperienze lasciano una traccia indelebile nella loro vita. Secondo l’ultima indagine Istat, 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della vita almeno una forma di violenza sessuale o fisica, pari al 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni. E tra le donne vittime di violenze sessuali prima dei 16 anni, l’incidenza di violenza fisica o sessuale da adulte raggiunge il 58,5%.
Da questi dati emerge con urgenza la necessità di prevenire e individuare precocemente ogni abuso sui bambini e assicurare cure adeguate e assistenza alle vittime e attivarsi affinché il nostro Paese si doti di strumenti efficaci per monitorare il fenomeno della violenza sui bambini e per combatterlo, che lo pongano almeno a pari delle altre nazioni europee.
Per questo acquisiscono ancor più importanza le varie indagini avviate da Terre des Hommes sul maltrattamento sui bambini, poiché hanno permesso di arrivare a una prima quantificazione del fenomeno nel nostro Paese, dei costi dovuti alla sua mancata prevenzione e a una maggiore conoscenza del maltrattamento anche degli stessi medici e pediatri. Inoltre nel 2014, insieme a SVSeD e Ordine dei Medici di Milano l’organizzazione del Gruppo CRC ha realizzato un Vademecum per l’orientamento di medici e pediatri nella gestione dei casi di maltrattamento (o di sospetto) a danno di minori e lanciato un nuovo corso di Diagnostica precoce del Child Abuse and
Neglect all’Università di Milano con l’intenzione di proseguire in avvenire nel mettere in rete alcuni centri medici d’eccellenza per l’assistenza alle vittime per un migliore coordinamento e la condivisione delle best practice.