Dal 2022 il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza – Gruppo CRC sta sviluppando un percorso strategico per promuovere l’introduzione dell’educazione all’affettività e alla sessualità nei curricula scolastici italiani, con l’obiettivo di ottenere una legge nazionale che riconosca la Comprehensive Sexuality Education (CSE) come diritto fondamentale per bambine, bambini, ragazze e ragazzi.

Un impegno condiviso da tutto il Network, ulteriormente amplificato grazie alla collaborazione con le realtà che hanno scelto di sostenere il posizionamento, pubblicato nel 2024,Educazione all’affettività e alla sessualità: Perché è importante introdurre la Comprehensive Sexuality Education nelle scuole italiane. Queste le organizzazioni e le reti che hanno sottoscritto il documento, contribuendo a rafforzare un’istanza collettiva volta a promuovere un reale cambiamento: Alleanza per l’Infanzia, Rete EducAzioni, Educare alle Differenze, Fondazione Libellula, Fondazione Una Nessuna Centomila, Movimento Giovani di Save the Children Italia,  Rete degli Studenti Medi e Unione degli Studenti.

Il percorso prende forma quando il Gruppo CRC, nel 2022, pubblica l’“Agenda per l’infanzia e l’adolescenza. 10 passi per rendere concreto l’impegno verso le nuove generazioni”, un documento rivolto al nuovo Governo e al Parlamento che individua dieci azioni urgenti per tutelare i diritti di bambine, bambini e adolescenti, includendo tra queste anche la CSE.

Un anno dopo, nel 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, il Gruppo CRC rinnova la raccomandazione di introdurre l’educazione all’affettività e alla sessualità come materia curricolare fin dalla scuola dell’infanzia.

Da allora, l’impegno del Gruppo CRC è stato sempre più puntuale e costante, contribuendo a mantenere alta l’attenzione sul tema anche a livello internazionale. In particolare, il Gruppo CRC ha partecipato al processo di monitoraggio di Universal Periodic Review (UPR) e ha inviato il proprio contributo al processo di Simplified Reporting Procedure del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che attraverso la LOIPR – List of Issues Prior to Reporting individua le questioni prioritarie su cui lo Stato deve riferire.

Il lavoro svolto ha consentito di entrare in contatto con una rete viva e complessa di enti del terzo settore, università e istituzioni territoriali, impegnati concretamente nella promozione della Comprehensive Sexuality Education.

Per dare voce alle pratiche già in corso, il 27 novembre 2025, il Gruppo CRC ha organizzato l’evento online “Educazione all’affettività e alla sessualità. Voci ed esperienze dei territori”, una staffetta virtuale tra rappresentanti di regioni, di comuni, di aziende sanitarie locali, docenti universitari, ricercatrici e ricercatori, professioniste e professionisti del settore che hanno condiviso riflessioni e approcci portando la loro voce dal Nord al Sud del Paese: si sono alternate infatti esperienze da Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia e Veneto. Altro fattore interessante è stata la multidisciplinarità rappresentata dai vari interventi: esponenti del mondo sanitario, pedagogiste e pedagogisti, psicologhe e psicologi, rappresentanti accademici ed altre/i professioniste/i.

Relatrici e relatori hanno evidenziato l’importanza di adottare un approccio olistico all’educazione all’affettività e alla sessualità, in linea con quanto raccomandato da UNESCO e OMS. La Comprehensive Sexuality Education (CSE) è un percorso che va ben oltre la mera conoscenza dell’apparato riproduttivo o delle malattie sessualmente trasmissibili: affronta il tema in modo integrato, includendo l’educazione alle emozioni, alle relazioni, al rispetto e al consenso. Infatti, quando si parla di Comprehensive Sexuality Education (CSE), ci si riferisce a “un processo basato su un curriculum di insegnamento e apprendimento che integri gli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a fornire alle bambine e ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di: realizzare la propria salute, benessere e dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzino il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la protezione dei loro diritti per tutta la vita”.

Dalle Regioni e dagli Enti locali sono arrivati esempi di programmi strutturati all’interno delle scuole di diverso grado: anche all’interno di cornici di riferimento come il modello nazionale Scuole che Promuovono Salute e il progetto nazionale EduForIST.  L’evento realizzato dal Gruppo CRC ha confermato quanto la Comprehensive Sexuality Education (CSE) sia già radicata in molte esperienze territoriali (ad esempio in Emilia-Romagna il programma W L’AMORE ha da poco presentato i risultati dopo 12 anni di sperimentazione) che hanno prodotto materiali preziosi, studi e ricerche, consultazioni e formazioni per docenti e per il personale extrascolastico.

L’intento del Gruppo CRC è stato quello di dare voce ad alcune delle tante esperienze presenti in Italia che nella maggior parte dei casi si attivano su richiesta delle scuole e delle stesse studentesse e studenti. Del resto, sondaggi effettuati con le/i giovani, come ad esempio l’indagine di IPSOS per Save The Children “L’educazione affettiva e sessuale in adolescenza: a che punto siamo?”, la consultazione nazionale di WeWorld del progetto educativo “Exponi le tue idee!”, l’Indagine nazionale sulla salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti e interventi informativi, Rapporto ISTISAN 20/35 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), confermano che sono propri le/i giovani a chiedere la CSE nelle scuole.

L’appuntamento è stato anche l’occasione per ribadire la necessità di trasformare ciò che oggi funziona solo in alcuni territori in un diritto garantito a tutte le bambine, i bambini e adolescenti del Paese. Le risorse legate alle disponibilità di ciascun territorio ed una programmazione spesso limitata a singoli anni scolastici si traduce in grossi divari in termini di offerta educativa. Per garantire un’esperienza educativa inclusiva per tutte e tutti e un approccio olistico e completo come previsto dalla CSE è necessario che il Governo si muova verso l’adozione di una legge che introduca la CSE nei programmi scolastici a partire dalla scuola dell’infanzia.

Il Gruppo CRC ha accolto quindi, con favore, il ritiro dell’emendamento dal disegno di legge C. 2423‑A, così che sia ancora possibile svolgere attività di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole secondarie di primo grado, riconoscendo il valore di tali percorsi per la crescita e il benessere di ragazze e ragazzi. Al tempo stesso però, è preoccupato per le limitazioni introdotte, come l’obbligo di consenso informato da parte dei genitori, e il divieto per le scuole primarie e dell’infanzia, che rischiano di ostacolare l’accesso a un’educazione affettiva e sessuale inclusiva e compromettere la funzione propria della scuola pubblica, aggravando le disuguaglianze tra le famiglie, in termini di competenze, conoscenze e accesso alle risorse di approfondimento. Il Gruppo CRC auspica quindi che tutte le bambine e i bambini, fin dalla scuola dell’infanzia, possano accedere ad attività educative sui temi legati all’educazione all’affettività e alla sessualità, in modo graduale e rispettoso della loro età evolutiva, come strumento essenziale per promuovere conoscenza, autonomia e protezione dei loro diritti.

 

A cura del Coordinamento del Gruppo CRC, con il supporto delle associazioni parte del Gruppo di lavoro su educazione all’affettività ed alla sessualità

 

Per approfondimenti si veda:

il documento pubblicato dal Gruppo CRC Educazione all’affettività e alla sessualità: Perché è importante introdurre la Comprehensive Sexuality Education nelle scuole italiane

l’evento del 27 novembre 2025 Educazione all’affettività e alla sessualità. Voci ed esperienze dei territori

e la registrazione dell’evento disponibile sulla pagina Facebook del Gruppo CRC