Figli e genitori, rimaniamo connessi

Ogni anno Bambinisenzasbarre, nella cornice della Campagna europea Non è un mio crimine ma una mia condanna, promossa dal network europeo COPE (Children of Prisoners Europe) di cui Bambinisenzasbarre è membro per l’Italia e nel Board, organizza il collaborazione con ilDAP la campagna Carceri aperte per portare all’attenzione il tema della relazione figli – genitori detenuti e organizza in ogni istituto penitenziario dei momenti speciali per le famiglie durante tutto il mese di giugno.

Quest’anno la Campagna diventa, a causa dell’emergenza Covid-19,
“IN ATTESA DI CARCERI APERTE, FIGLI-GENITORI CONNESSI”.

In continuità con la Videoconferenza europea di apertura della Campagna del 26 maggio (vedi https://bit.ly/COPEwebinar1) si svolgerà la Videoconferenza europea di chiusura “FIGLI E GENITORI, RIMANIAMO CONNESSI”, il 25 giugno dalle 17 alle 19 (in italiano), dove interverranno:

  • Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Bernardo Petralia
  • Il Garante nazionale dell’infanzia e dell’adolescenza, Filomena Albano*
  • Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma
  • La Past President della rete COPE (Children of Prisoners Europe), Lucy Gampell
  • Modera la Presidente di Bambinisenzasbarre, Lia Sacerdote

* da confermare
Si attende la conferma di altri relatori. Vi terremo aggiornamenti sul programma.
Nella videoconferenza ci domanderemo “Che cosa fare?”

Cuore della Campagna è il mantenimento della relazione figli-genitori detenuti, diritto rappresentato dalla Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti – la prima Carta (firmata nel 2014 dal Ministro della Giustizia, dalla Garante nazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e da Bambinisenzasbarre), diventata Raccomandazione europea CM/Rec (2018)5, 04.04.2018 – e la sua applicazione in questi anni nel sistema penitenziario. L’emergenza Covid-19 ha imposto un blocco anche nel percorso di buone pratiche e procedure aderenti alla Carta. E’ un blocco che deve rimanere temporaneo, per non disperdere tutto il lavoro di questi ultimi vent’anni.

Nella fase critica ancora in corso si profila una situazione che investe in modo prioritario i figli di minore età di genitore detenuto, per i quali l’impatto col carcere ritorna ad assumere valenze e intensità rinnovate. Investe in modo diverso, ma non meno rilevante, tutta la macchina organizzativa degli Istituti che si sta preparando per far fronte a questo evento, tenendo in considerazione tutti gli aspetti relazionali e di procedure.

 

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