Minori scomparsi. Un problema le cui soluzioni sembrano “irreperibili”
I-Day
Ogni anno, solo nell’Unione Europea, sono oltre 250.000 le segnalazioni di minori scomparsi, quasi uno ogni due minuti. Eppure, ancora oggi, non esistono misure uniche e condivise per la prevenzione e la ricerca dei minori scomparsi. Né a livello europeo né, tanto meno, a livello mondiale. Ogni paese cerca di far fronte a quella che continua ad essere una piaga sociale adottando direttive diverse da quelle utilizzate dagli altri paesi. Basti pensare che, nel 2018, in 26 delle 32 hot-line europee dedicate a tale scopo, le segnalazioni di minori scomparsi sono state “solo” 91.655 per 9.115 bambini scomparsi. Si tratta di un problema che assume ogni giorno che passa una rilevanza sempre maggiore: il numero dei minori scomparsi e mai più ritrovati aumenta anno dopo anno senza sosta.
Il 2020 è stato un anno difficile. In modo particolare per i minori. Tra limitazioni delle libertà personali, difficoltà legate alla didattica a distanza, problemi nei rapporti interpersonali e ridotta possibilità di praticare attività fisica, per molti minori la situazione è diventata insostenibile. A questo si aggiunge che, in questo periodo, alcuni problemi già rilevanti, come il cyberbullismo o l’autolesionismo, hanno fatto rilevare un aumento impressionante. Per molti adolescenti l’unica soluzione è stata fuggire, allontanarsi da un ambiente familiare, sociale e umano ostile che di “umano” aveva ben poco.
È fondamentale analizzare le misure di prevenzione e l’efficienza e l’efficacia delle misure di primo intervento. Confrontare le tecniche e le tecnologie adoperate e verificare la loro adattabilità alle politiche e agli strumenti centrali per riuscire davvero a ridurre il numero dei minori scomparsi. Organizzare iniziative di brainstorming, realizzare azioni concrete nelle scuole (come il già avviato progetto K BOX), organizzare workshop, ascoltare i ragazzi e le loro famiglie e analizzare le procedure di preallarme finora adoperate.
L’obiettivo dell’iniziativa è fare un passo avanti in un processo virtuoso già avviato da alcuni anni e fare in modo che sia possibile raggiungere risultati positivi entro un tempo ragionevole. Al progetto hanno già aderito Autorità, Associazioni e Enti attivi nel settore che hanno già confermato la propria disponibilità a condividere con noi questa giornata di intenso lavoro. Diversi anche i partecipanti dall’estero.
Viste le condizioni critiche legate alla pandemia, l’I DAY, si svolgerà il 22 Maggio, in videoconferenza secondo le modalità riportate nella locandina.