Garantire il futuro dei bambini. Come porre fine alla povertà infantile e all’esclusione sociale in Europa

Rapporto Save the Children sulla povertà infantile e la situazione delle famiglie in difficoltà in 14 Paesi europei

Il rapporto di Save the Children analizza i dati relativi alla povertà minorile e all’esclusione sociale in 14 paesi europei, 9 dei quali membri dell’Unione Europea, e fornisce la fotografia di una situazione in peggioramento a seguito della pandemia di Covid-19. Nonostante l’UE sia considerata una delle regioni più ricche al mondo, circa 18 milioni di bambini e adolescenti crescono in povertà ed esclusione sociale. In particolare, in base ai dati più recenti disponibili, il livello di povertà infantile è massimo in Romania (36.3%) e Spagna (31.1%), e minimo in Danimarca (12.4%) e Finlandia (15%).

In Italia, a causa del Covid-19 e delle sue conseguenze socioeconomiche, 200.000 bambini in più sono caduti nella povertà assoluta nel 2020. Nello stesso anno, secondo i dati più recenti, 1.337.000 bambini, ossia il 13,5% della popolazione infantile, stavano crescendo in povertà assoluta.

Secondo il rapporto, i minori più vulnerabili ed esposti alla povertà sono quelli che crescono in famiglie numerose o monoparentali e famiglie a basso reddito, i bambini con background migratorio, con disabilità, appartenenti a minoranze etniche e quelli che vivono nelle aree rurali o più svantaggiate. Ad esempio, in Italia sono più esposte alla povertà le famiglie numerose con almeno cinque componenti e le famiglie con background migratorio

In generale, il rapporto sottolinea l’impatto negativo della povertà sullo sviluppo e il benessere di milioni di bambini che in tutta Europa non hanno alcun accesso o hanno accesso limitato a una serie di servizi essenziali. L’analisi evidenzia problematiche diffuse per quanto riguarda l’istruzione e i servizi educativi per la prima infanzia, l’accesso a un’alimentazione sana, all’assistenza sanitaria e ad alloggi adeguati. Inoltre, il rapporto analizza il livello di partecipazione delle persone di minore età e della società civile nei processi decisionali e lo stanziamento di fondi UE e di bilanci nazionali per la riduzione della povertà infantile e le misure di inclusione sociale.

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