Il 28 agosto 2023 il Comitato ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha adottato il General Comment n°26 sui diritti dei minori e l’ambiente, con un focus speciale sul cambiamento climatico, redatto attraverso un processo partecipativo che ha visto anche il contributo di 16.331 minorenni da 121 Paesi, tra cui anche l’Italia.

Il General Comment n°26 fornisce una guida autorevole agli Stati parte della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) rispetto alle misure legislative e amministrative da implementare per rispettare gli obblighi definiti dalla Convenzione alla luce degli impatti del degrado ambientale e della crisi climatica sui diritti dei minorenni.

Il documento afferma che la triplice crisi dell’inquinamento, del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, rappresenta una minaccia sistematica ai diritti dei bambini e delle bambine in tutto il mondo. Il degrado ambientale colpisce infatti ogni aspetto della vita dei minorenni, e mette in grave pericolo il loro futuro.

Fino ad oggi, la CRC riconosceva il ruolo dell’ambiente nell’articolo 24, secondo cui gli Stati sono obbligati a combattere la malattia e la malnutrizione, tenendo conto dei pericoli e dei rischi di inquinamento dell’ambiente naturale, e nell’articolo 29, per cui gli Stati convengono che l’educazione del minorenne deve avere come finalità il rispetto dell’ambiente naturale. Dalla sua adozione ad oggi, è cresciuto sempre di più il riconoscimento delle interconnessioni tra i diritti dell’infanzia e la protezione ambientale tanto che, per la prima volta, il Comitato ONU, attraverso l’adozione del General Comment n°26, ha esplicitamente affermato il diritto di bambini e bambine ad un ambiente pulito, sano e sostenibile.  Tale riconoscimento, arriva a seguito della Risoluzione del Consiglio dei Diritti Umani 45/30 “Rights of the child: realizing the rights of the child through a healthy environment” del 2020 e dell’adozione da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel luglio 2022, del riconoscimento del diritto universale ad un ambiente pulito, sano e sostenibile.

Il General Comment n°26 riconosce inoltre il principio di giustizia intergenerazionale e l’interesse delle future generazioni.

Il Comitato ONU identifica le azioni che gli Stati sono tenuti a implementare urgentemente per assicurare il diritto delle persone di minore età ad un ambiente pulito, sano e sostenibile. Tra queste l’obbligo di proteggere i bambini e le bambine dai danni ambientali, anche regolando l’azione del settore privato. Afferma infatti l’obbligo degli Stati ad esercitare la dovuta diligenza per prevenire danni ambientali e violazioni dei diritti dei minorenni, così come l’analisi degli impatti di leggi, politiche, progetti, regolamenti, budget e decisioni sull’ambiente rispetto alla loro ricaduta sui diritti dei minorenni. I governi sono tenuti ad assicurare una transizione energetica giusta, abbandonando l’utilizzo di combustibili fossili ed investendo in energie rinnovabili, risparmio ed efficientamento energetico. Il diritto dei minorenni all’informazione sui rischi ambientali, alla partecipazione nei processi decisionali e all’accesso alla giustizia deve essere garantito, così come le riparazioni per i danni subiti dal degrado ambientale e dal cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità sono minacce globali, per cui gli Stati hanno l’obbligo di lavorare insieme anche attraverso la cooperazione internazionale per tutelare i diritti delle persone di minore età, supportando i Paesi a basso e medio reddito con assistenza tecnica e finanziaria, anche per riparare le perdite e i danni. Il General Comment sottolinea inoltre l’obbligo degli Stati di implementare misure di mitigazione volte a ridurre il riscaldamento globale, nel rispetto dei diritti dei minorenni, così come la necessità di aumentare urgentemente le misure di adattamento fondate su considerazioni di genere ed inclusività e che abbiano ricadute positive su bambini e bambine. Gli Stati hanno anche l’obbligo di proteggere le persone di minore età dai danni ambientali causati dal settore privato, ad esempio obbligando alla riduzione delle emissioni, e devono mobilitare le risorse finanziarie necessarie a colmare il gap attuale, assicurandosi che le misure finanziate siano fondate sul rispetto dei diritti dell’infanzia.

La strada per tutelare i diritti dei bambini e delle bambine gravemente colpiti dalla crisi climatica è ancora lunga, ma con l’adozione del General Comment n°26 è stato raggiungo un importante traguardo per il riconoscimento dei diritti e per sollecitare un intervento da parte delle istituzioni anche in risposta alle centinaia di migliaia di ragazzi  e ragazze che in tutto il mondo fanno sentire la loro voce per limitare gli impatti del cambiamento climatico sulle loro vite, per chiedere responsabilità di fronte all’inazione, e azioni immediate e coraggiose per rispondere alla portata della crisi.

La prossima COP28, che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, rappresenta un’occasione importante per gli Stati parte della CRC di dimostrare il loro impegno nella tutela dell’infanzia di fronte alla sfida posta dalla crisi climatica. Fondamentali saranno le discussioni che definiranno il prossimo obiettivo finanziario globale per il clima e il Fondo per le Perdite e i Danni a sostegno delle comunità maggiormente colpite dai disastri climatici, per i quali si auspica una maggiore ambizione in termini di quantità e che i diritti, i bisogni e le richieste dei bambini siano tenute in considerazione nella loro definizione e attuazione.

 

A cura di Veronica Lari, Chiara Damen, Save the Children Italia

 

Per approfondimenti si veda:

General comment No. 26 (2023) on children’s rights and the environment with a special focus on climate change

e la versione Child-friendly.

Si vedano inoltre le sezioni del sito del Gruppo CRC dedicate a:

Commenti Generali del Comitato ONU

Ambiente e salute infantile