L’8 marzo 2012, nel corso dell’annuale full-day meeting on children, Navy Pillay, Alto Commissario ONU per i diritti umani, ha dichiarato che la detenzione dei bambini in conflitto con la legge dovrebbe essere temporanea ed usata come misura di ultima istanza. E ha chiesto a tutti gli Stati di garantire l’istituzione di adeguati sistemi di giustizia minorile.

Molti gli argomenti sollevati dagli esperti presenti alla giornata: dalla falsa percezione che la delinquenza giovanile sia in crescita alla necessità di creare in ogni Stato un sistema di giustizia che rispetti i principi dettati dalla Convenzione Onu sui i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (George Cardona, Professore di diritto internazionale e membro del Comitato Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza); alla pena di morte e il carcere a vita per i bambini e adolescenti, ancora applicati in alcuni Stati (Connie De La Vega, Professore e Direttore della International Human Rights Clinic presso l’Università di San Francisco), fino all’impatto e alle conseguenze della detenzione che perdurano per tutta la durata della vita (Renate Winter, giudice presso la Corte d’appello del Tribunale speciale di Sierra Leone).

Nelle sue osservazioni conclusive, Susan Bissell (Capo della Sezione protezione del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia) ha sottolineato l’importanza di analizzare congiuntamente il sistema giudiziario, sociale ed educativo in ogni Stato, al fine di garantire una protezione efficace e multisettoriale dei bambini e adolescenti coinvolti nel sistema di giustizia minorile.

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Per maggiori informazioni si vedano anche:

  L’ascolto del minore in ambito giudiziario

 Pubblicato il Rapporto sullo stato dei diritti umani negli istituti penitenziari e nei centri di accoglienza e trattenimento per migranti in Italia

 MINORI COINVOLTI NEL SISTEMA DELLA GIUSTIZIA MINORILE