Il 18 novembre, in vista della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, è stata presentata a Roma l’indagine demoscopica “Gli italiani e la povertà educativa minorile” realizzata da Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Tra i dati più significativi emerge una maggiore consapevolezza degli italiani sul fenomeno della povertà educativa, considerato grave da quasi 9 italiani su 10, e sulle azioni di contrasto, ritenute importanti per lo sviluppo del Paese dall’83% degli intervistati. Per l’opinione pubblica è la disattenzione dei genitori (76%) la principale causa del fenomeno. Due intervistati su tre citano le condizioni di disagio sociale (67%), di svantaggio economico (64%), di conflittualità familiare (62%). Il 59% segnala il degrado dei quartieri di residenza fra le cause della povertà educativa. Inoltre, circa uno su due segnala la frequenza scolastica irregolare, gli stimoli inadeguati, le scarse occasioni culturali e del tempo libero, l’uso eccessivo dei social network.

Le maggiori preoccupazioni avvertite sono rivolte per di più al periodo adolescenziale: la dipendenza da smartphone e tablet (66%); bullismo o violenza (61%); la crescente diffusione della droga (56%), l’aggressività nei comportamenti (52%); inoltre c’è una tendenza a confinare il problema nelle regioni meridionali, sebbene il fenomeno rimanga diffuso.

In un contesto in cui le disuguaglianze sociali ed economiche continuano ad aumentare, emerge una nuova consapevolezza dell’opinione pubblica che la responsabilità della crescita dei minori è di tutta la comunità, non solo della scuola (46%).

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