Lo scorso 9 ottobre il prof. Manfred Nowak ha aggiornatol’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sui progressi del Global Study on Children Deprived of Liberty giunto ormai ad una fase avanzata.
I minori privati della libertà personale sono da sempre una categoria invisibile del pianeta. Mancano dati quantitativi e qualitativi che possano raccontarci con affidabilità la situazione dei tanti bambini e ragazzi che sperimentano una condizione di detenzione e che in tante parti del mondo sono esposti ad abusi, discriminazioni e forte compressione dei diritti fondamentali. È per questo che nel dicembre 2014 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Risoluzione 69/157 dal titolo Rights of the child, nella quale richiede al Segretario Generale di commissionare il Global Study. Nell’ottobre del 2016, quest’ultimo è stato affidato da Ban Ki-moon al prof. Nowak dell’Università di Vienna quale esperto indipendente.
Quattro gli obiettivi espliciti che il Global Study si propone. Innanzitutto, fornire una fotografia quantitativa dettagliata del fenomeno dei minori privati della libertà, con dati sulle persone coinvolte disaggregati per età e altri parametri, informazioni sui motivi della detenzione, sui luoghi in cui avviene, sulla lunghezza e altro. In secondo luogo, lo studio intende valorizzare le migliori prassi, ascoltando anche la voce stessa dei minori coinvolti, al fine di emanare raccomandazioni specifiche. In terzo luogo, si mira a promuovere una de-stigmatizzazione dei bambini e dei ragazzi privati della libertà personale. Infine, sullo studio si fonderanno raccomandazioni agli Stati volte a salvaguardare i diritti umani dei minori in questione nonché a ridurre sensibilmente il loro numero puntando su alternative di tipo non custodiale.
Il gruppo di studiosi coordinati da Nowak ha messo a punto uno strumento di rilevazione inviato a tutti gli Stati al fine di raccogliere dati ufficiali. Allo stesso questionario sono invitate a rispondere le Ong operanti nel vari Paesi, al fine eventualmente di bilanciare il punto di vista. Il questionario si articola in sei diverse sezioni riguardanti sei ambiti di possibile privazione della libertà dei minori: la detenzione penale, la detenzione legata a processi migratori, minori che vivono in detenzione con i genitori, minori istituzionalizzati, minori detenuti nei contesti di conflitti armati e minori detenuti per ragioni di sicurezza nazionale.
Sono 158 le organizzazioni non governative in tutto il mondo – tra cui Antigone – che fanno parte dell’NGO Panel for the Global Study on Children Deprived of Liberty, coordinato da Defence for Children International e Human Rights Watch e formatosi al fine di coordinare gli sforzi di advocacy legati alla realizzazione ed effettività del Global Study.
Alle Ong è esplicitamente richiesto di partecipare al Global Study anche attraverso consultazioni con i minori privati della libertà, così da contribuire a fornire quel punto di vista dei diretti protagonisti che vuole essere centrale lungo l’intero lavoro. Sul sito dell’Ngo Panel si può trovare la “Call for NGO to hold consultations on children deprived of liberty” nonché un survey monkey da riempire in vista della partecipazione.
Sono circa 70 ad oggi gli Stati che hanno inviato al gruppo di esperti indipendenti guidato dal prof. Nowak il questionario completato. Sarà interessante conoscere lo stato di avanzamento della ricerca dopo il 9 ottobre.
Susanna Marietti
Coordinatrice nazionale Associazione Antigone
Per approfondimento rispetto alla situazione della detenzione penale in Italia si legga anche il paragrafo:
Minori in stato di detenzione o sottoposti a misure alternative