Il Commento Generale n.25 aggiorna l’interpretazione della CRC rispetto agli sviluppi di internet e delle tecnologie

 

Il 24 marzo è stato presentato il nuovo Commento Generale alla Convenzione internazionale sui Diritti dell’Infanzia riguardante i diritti dei bambini e delle bambine nell’ambiente digitale (“Children´s Rights in relation to the digital environment”).

Un documento importante per facilitare e guidare l’interpretazione di alcuni articoli/diritti della CRC e in questo caso specifico per aggiornare l’interpretazione della CRC rispetto agli sviluppi di internet e delle tecnologie e che risulta rilevante soprattutto in questo tempo di pandemia caratterizzato dalla didattica a distanza e dal ricorso quotidiano ai dispositivi digitali.

L’obiettivo della pubblicazione è quello di spiegare in che modo gli Stati parte dovrebbero attuare la Convenzione in relazione all’ambiente digitale e fornisce orientamenti sulla legislazione pertinente, misure politiche e di altro tipo destinate a garantire il pieno rispetto degli obblighi derivanti dalla convenzione.

«L’ambiente digitale sta diventando sempre più importante in molti aspetti della vita dei bambini come parte della vita normale e durante i periodi di crisi. Tuttavia, i suoi impatti a breve e lungo termine sul benessere dei bambini e sui loro diritti sono incerti. Pertanto, è importante garantire che i bambini traggano vantaggio dal coinvolgimento nell’ambiente digitale e mitighino i danni associati, anche per i bambini in situazioni di vulnerabilità.»

Il nuovo Commento è frutto di una rielaborazione dei rapporti dei vari Stati, della giurisprudenza sul tema ma anche della consultazione dei bambini e delle bambine, che ha compreso laboratori partecipativi con 709 bambini e bambine che vivono in aree urbane o rurali di 28 Paesi.  Sono stati consultati bambini appartenenti a gruppi minoritari, con disabilità, migranti o rifugiati, in situazioni di strada, nella giustizia minorile, provenienti da comunità a basso livello socioeconomico e in altre condizioni vulnerabili.

Il documento segnala l’importanza della collaborazione con la società civile nell’elaborazione, attuazione, monitoraggio e valutazione di leggi, politiche, piani e programmi relativi ai diritti dei minori. Inoltre, incoraggia gli Stati a diffondere informazioni e a condurre campagne di sensibilizzazione sui diritti dei minori nell’ambiente digitale, e facilitare i programmi educativi per i bambini, i genitori e gli assistenti, il pubblico in generale e i responsabili politici per migliorare la loro conoscenza dei diritti dei bambini in relazione alle opportunità e ai rischi associati ai prodotti e ai servizi digitali.

Le imprese, che influiscono sui diritti dei bambini direttamente e indirettamente nella fornitura di servizi e prodotti relativi all’ambiente digitale, dovrebbero rispettare i diritti dei bambini e prevenire e porre rimedio agli abusi dei loro diritti in relazione all’ambiente digitale. Gli Stati parti hanno l’obbligo di assicurare che le imprese rispettino queste responsabilità.

In particolare, per quanto riguarda pubblicità e marketing, si dice che gli Stati parti dovrebbero proibire per legge il profiling o il targeting di bambini di qualsiasi età per scopi commerciali sulla base di una registrazione digitale delle loro caratteristiche reali o dedotte, compresi i dati di gruppo o collettivi, il targeting per associazione o il profiling per affinità.

 

Leggi il documento completo del nuovo Commento Generale

 

Qui i Commenti Generali tradotti in italiano

 

Puoi anche consultare Commenti Generali precedenti qui.