Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dal Consiglio dei Ministri e recentemente inviato alla Commissione europea contiene, con particolare nota per le Missioni 4 e 5, un primo significativo investimento su alcuni dei presìdi fondamentali per la crescita, come gli asili nido, il tempo pieno, le mense scolastiche, la sicurezza e la qualità degli ambienti dell’apprendimento, le competenze digitali. Risorse utili a superare le disuguaglianze che colpiscono i minori che vivono in Italia, ma che necessiteranno di una strategia complessiva di lungo periodo e di risorse ordinarie per portare tali iniziative a regime.

Un importante ruolo è quello rivestito dagli asili nido, rispetto ai quali il PNRR ha fra gli obiettivi quello di aumentare l’offerta di posti. Sono pertanto stanziati 4,6 miliardi di euro per il “Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia”: risorse sicuramente importanti, anche se difficilmente saranno in grado di coprire l’attuale gap nell’offerta, e a cui andranno affiancate risorse ordinarie volte ad assicurare, insieme all’ampiamento e al riequilibrio della rete territoriale (a partire dalle aree più carenti), la gratuità del servizio per tutte le bambine e tutti i bambini, attraverso il sostegno dei costi di gestione attualmente a carico di famiglie e Comuni.

Il Piano punta inoltre a sostenere minori e famiglie attraverso l’estensione del tempo pieno scolastico, attraverso la costruzione o ristrutturazione di circa 1.000 fra mense e laboratori, per un valore di 960 milioni di euro: una cifra che secondo Save the Children basterà appena all’approntamento di nuovi locali nella scuola primaria e a cui dovranno seguire  certamente risorse a regime per circa 1 miliardo e mezzo annui per l’organico necessario e circa 1,2 miliardi annui per la gestione delle mense scolastiche.

Investimenti vengono poi destinati al settore delle competenze digitali, del multilinguismo e delle STEM all’interno dei curricula di tutti i cicli scolastici, per un valore di 1,10 miliardi di euro,  più 2,10 miliardi di euro per supportare la transizione digitale del sistema scolastico italiano attraverso l’introduzione di dispositivi didattici connessi in circa 100.000 classi tradizionali, la creazione di laboratori per le professioni digitali nel II ciclo, la digitalizzazione delle amministrazioni scolastiche e il cablaggio di circa 40.000 edifici.

A fronte dello stato del patrimonio di edilizia scolastica italiano, il PNRR stanzia una cifra importante, 3,9 miliardi di euro, per un “Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica”, non è chiaro tuttavia come queste risorse si ripartiscano fra gli obiettivi di miglioramento delle classi energetiche e aumento della sicurezza strutturale degli edifici. In aggiunta, sono previsti 800 milioni per la sostituzione di edifici scolastici e la riqualificazione energetica, in particolare per gli edifici situati in zone ad alto rischio sismico, con interventi su circa 195 edifici scolastici.

Passando ai divari territoriali, 1 miliardo e 500 milioni di euro sarà stanziato per misurare e monitorare i divari territoriali e sviluppare una strategia di contrasto all’abbandono scolastico, mentre appena 220 milioni di euro dovranno servire a lottare contro la povertà educativa nel Mezzogiorno, attraverso il potenziamento dei servizi socioeducativi a favore dei minori con circa 2.000 iniziative del Terzo Settore, per una platea molto ridotta, di un massimo di 50.000 minori che versano in situazione di disagio o a rischio. Interventi che dovranno peraltro essere messi a sistema con la programmazione e le risorse del PON Inclusione ed essere sinergici alla nuova riforma dell’assegno unico, in modo da contare sulle risorse ordinarie dal 2021 in avanti, contando sull’essenziale coinvolgimento degli Enti Locali. Di inclusione tratta anche la Missione 5, che prevede il potenziamento delle infrastrutture sportive nelle scuole (300 milioni di euro) e la creazione di impianti sportivi e parchi attrezzati per 700 milioni di euro, soprattutto nelle zone più degradate e con particolare attenzione alle persone svantaggiate.

Con l’approvazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza auspichiamo che si apra un nuovo capitolo per le politiche di promozione dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese, che sappia rispondere alle disuguaglianze crescenti e ai bisogni ed aspirazioni delle nuove generazioni. Una nuova direzione di marcia che si basi sulla partecipazione degli stessi giovani all’implementazione e al monitoraggio del Piano e sull’impegno a tutti i livelli istituzionali.

 

A cura di Veronica Boggini, Save the Children Italia onlus

 

IL PNRR è disponibile qui