I Servizi educativi e dell’istruzione hanno ripreso, almeno in parte, la loro attività cercando di superare difficoltà e preoccupazioni che hanno caratterizzato il sistema all’inizio della pandemia.

Rimane comunque aperta la preoccupazione nata dalla constatazione che l’interruzione di un diritto fondamentale come quello relativo ai processi di educazione e di apprendimento è perdurata per troppo tempo (e come detto ancora in parte continua) e che in questo contesto il sistema integrato dell’educazione e dell’istruzione 0-6 ha anch’esso segnato per molto tempo grandi difficoltà per mantenere un rapporto diretto con i bambini e le famiglie. Continua peraltro ad essere ancora presente un problema complessivo, specie nello 0-3, a riassorbire i costi indotti dall’interruzione dei servizi, ovviamente in primo luogo nel settore privato, ma anche negli stessi servizi pubblici, dove si registrano sempre più spinte verso la dismissione o la terziarizzazione nella gestione, causa i costi diretti che alcune amministrazioni comunali denunciano di non potere più sostenere.

Il recente documento di EducAzioni, rete di associazioni cui il Gruppo CRC fa parte, “Investire nell’Infanzia: prendersi cura del futuro a partire dal presente”ha proprio evidenziato in primo luogo la ancora perdurante carenza delle politiche pubbliche nel promuovere educazione e sviluppo umano a partire dalla primissima infanzia in coerenza sia con il benessere relazionale ed economico delle famiglie, sia con la prospettiva di una crescita solida e di qualità del Paese.

Qualcosa, comunque, in questo periodo sta succedendo.

Intanto continuano i bonus bebè e i bonus nido, ma a breve dovrebbe avviarsi l’erogazione dell’assegno unico per i figli introdotto con la Legge di Bilancio per il 2021. L’auspicio  è quello che le misure poste in essere possano promuovere un approccio integrato tra il diritto all’educazione e la conciliazione, in modo da agire in modo correlato tra la formazione di una adeguata infrastruttura sociale, ovvero nidi e servizi; il sostegno economico alla famiglia; la valorizzazione del carattere formativo dei servizi educativi anche nei confronti dei genitori e della comunità. Il sistema integrato 0-6 fa parte integrante dei percorsi educativi di competenza del Ministero Istruzione, cui pertanto dovrebbe spettare un prioritario compito di impulso nel coordinamento integovernativo.

Possiamo inoltre registrare altri due fonti di finanziamento certamente interessanti: il primo è l’incremento del fondo di solidarietà per i Comuni che a regime erogherà fino a 300 milioni di euro annui a loro favore per incrementare in percentuale e nel limite dei livelli essenziali di prestazione (LEP), l’ammontare dei posti disponili negli asili nido, equivalenti in termini di costo standard al servizio a tempo pieno. Fino alla definizione dei LEP si continuerà a calcolare sulla base dei fabbisogni standard.

Il secondo finanziamento era già contenuto nella Legge di Bilancio 2020; si tratta di 2,5 miliardi di euro a partire dall’anno 2021 e sino al 2034 da utilizzare per progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia o per la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati.

Attendiamo inoltre di conoscere se e come saranno utilizzate per il segmento 0-6 le risorse derivanti dal Next Generation UE; le notizie al momento riguarderebbero circa 4,5 miliardi (di cui 2,5 sono probabilmente già quelli previsti nel 2020) tutte dedicate all’incremento dei posti nello 0 6.

Nel citato documento di EducAzioni si stima che per garantire una copertura nei nidi (e solo nidi, non considerando i servizi integrativi) del 33% in ogni singola regione sarebbero necessari 4,8 miliardi di euro, a cui andrebbero aggiunti circa 4 miliardi annui per la gestione ordinaria. Insomma, una sensibile differenza, ma appunto bisognerà attendere l’approvazione definitiva del NGEU per capire l’impianto complessivo dei finanziamenti.

Richiamiamo ancora due recenti e importanti documenti: l’atto di indirizzo politico per il 2021 del Ministero dell’Istruzione e le linee pedagogiche per il sistema integrato 0 6, elaborate dalla Commissione nazionale presso lo stesso Ministero.

È la prima volta che lo 0-6 entra ufficialmente nell’atto di indirizzo, dopo quasi quattro anni dall’approvazione del decreto legislativo 65/2017. Sono richiamati la necessità del consolidamento del sistema integrato, il suo ampliamento, la costruzione dei poli, il coordinamento pedagogico; inoltre il Ministero ribadisce l’intenzione di realizzare interventi di edilizia dedicata al segmento 0-3 da parte dei competenti Enti locali.

Infine le linee guida pedagogiche 0 6, che si muovono da una constatazione di fondo: per favorire un accesso più ampio è necessaria la fuoriuscita del nido dai servizi a domanda individuale, determinandosi così una consistente riduzione di quelle rette contributive considerate un elemento di discriminazione nell’accesso al servizio. Le linee entrano poi nel merito di elementi portanti del sistema integrato: la governance, le famiglie come partner di un’alleanza educativa, l’intreccio tra educazione e cura, curricolo progettualità e scelte organizzative, la professionalità nei servizi, sono solo alcuni dei titoli che dovranno innestare un percorso partecipato capace di coinvolgere tutti i soggetti interessati dal e nel sistema integrato. Sarà necessario promuovere, a partire dal Ministero dell’Istruzione ma anche nell’ambito associativo e dei servizi stessi, un ampio confronto che permetta in tempi relativamente brevi di definire un quadro complessivo del sistema in grado di sottolineare aspetti di continuità e eventuali elementi di novità capaci di rappresentare quanto di positivo è comunque emerso in questo difficile periodo.

 

A cura di Aldo Garbarini, Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia

 

Si veda Investire nell’Infanzia: prendersi cura del futuro a partire dal presente

Per approfondimento si veda la sezione del sito: L’educazione dei bambini sotto i sei anni: servizi educativi per l’infanzia e scuole dell’infanzia