Quasi la metà dei bambini del mondo – circa un miliardo – vive in Paesi ad alto rischio climatico e ambientale; dal 2022, 400 milioni di studenti, a livello globale, hanno sperimentato chiusure scolastiche a causa di condizioni meteorologiche estreme. Sono alcuni dati del rapporto Unicef La condizione dell’infanzia nel mondo 2024, lanciato il 20 novembre scorso, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il rapporto esamina tre trend più dirompenti – le megatendenze – che sul lungo termine avranno un impatto profondo sulla vita dei bambini da qui al 2050: i cambiamenti demografici, le crisi climatiche e ambientali e le tecnologie di frontiera. «Comprendendo queste tendenze e le loro implicazioni per i bambini – si legge nella sintesi pubblicata sul sito dell’Unicef -, possiamo comprendere meglio le sfide e le opportunità che ci attendono».

Secondo quanto evidenziato dalla pubblicazione, si prevede che nel decennio 2050-2059 le crisi climatiche e ambientali diventeranno ancora più diffuse (il numero di bambini esposti a ondate di calore estreme sarà otto volte superiore, il numero di quelli esposti a inondazioni fluviali estreme tre volte superiore e il numero di bambini esposti a incendi boschivi estremi quasi doppio, rispetto agli anni 2000).

Dalle proiezioni del rapporto emerge inoltre che l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale avranno le popolazioni di bambini più numerose nel 2050. Come si spiega sul sito dell’Unicef, «i dati indicano anche un invecchiamento della popolazione, con una diminuzione della percentuale di bambini prevista in ogni regione del mondo. Pur rimanendo elevata, la popolazione di bambini scenderà al di sotto del 40% in Africa, rispetto al 50% degli anni 2000. Scenderà al di sotto del 17% in Asia orientale e in Europa occidentale, dove i bambini rappresentavano rispettivamente il 29% e il 20% della popolazione negli anni 2000».

Per quanto riguarda il tema del divario digitale, i dati rivelano, fra l’altro, che un’ampia percentuale di giovani nei Paesi a basso e medio reddito ha difficoltà ad accedere alle competenze digitali.

Il rapporto, tuttavia, contiene anche alcune buone notizie. Le previsioni indicano, ad esempio, che l’aspettativa di vita alla nascita aumenterà, e quasi il 96% dei bambini, in tutto il mondo, avrà almeno un’istruzione primaria nel 2050, rispetto all’80% degli anni 2000.

La pubblicazione sottolinea l’importanza di porre i diritti delle nuove generazioni al centro di tutte le strategie, le politiche e le azioni, come indicato nella Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e invita ad affrontare le sfide e le opportunità lanciate dalle tre megatendenze attraverso tre azioni: l’investimento in istruzione, servizi e città sostenibili e resilienti per i bambini; l’espansione della resilienza climatica nelle infrastrutture, nella tecnologia, nei servizi essenziali e nei sistemi di supporto sociale; la fornitura di connettività e la progettazione di tecnologie sicure per tutti i bambini.

Si può leggere la sintesi in italiano del rapporto La condizione dell’infanzia nel mondo 2024. Il futuro dell’infanzia in un mondo in trasformazione sul sito dell’Unicef. Sullo stesso sito si può consultare il testo integrale in inglese.