Martedì 11 febbraio in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza. Un’occasione per sensibilizzare sul contributo che scienziate e ricercatrici apportano allo sviluppo delle conoscenze in molti campi. Tuttavia, sebbene le discipline Stem – acronimo anglosassone che sta per science, technology, engineering e mathematics – siano ampiamente riconosciute come fondamentali in società dove il ruolo della tecnologia è sempre più preponderante, in molti paesi non si è ancora raggiunta una parità di genere in questi ambiti. Sia in termini di percorsi di studio ma anche occupazionali.

Una tendenza che si riscontra anche nel nostro paese. I più recenti dati AlmaLaurea, relativi al 2023, confermano infatti come ci sia una netta prevalenza dei laureati rispetto alle laureate in questi settori. Il divario maggiore si registra nell’area dell’informatica e delle tecnologie Ict (Information and communications technology).

Eppure, andando ad analizzare i dati Eurostat, si scopre che tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 19 anni la quota di ragazze con competenze digitali almeno di base è molto più elevata dei coetanei. Una tendenza che accomuna diversi paesi Ue.

Purtroppo ancora oggi gli stereotipi di genere e le aspettative incidono profondamente sulle scelte accademiche delle ragazze. A partire dal contesto familiare dove, come ricostruito in passato dalle analisi Ocse, i genitori hanno aspettative maggiori verso i figli maschi, rispetto alle femmine, per intraprendere carriere in ambito scientifico. Un’impostazione che viene interiorizzata dalle stesse ragazze: anche le studentesse con ottimi risultati professionali hanno minori aspettative professionali dei coetanei maschi.

Le discipline scientifiche sono quelle che in linea generale offrono i percorsi di carriera più retribuiti e con maggiore stabilità. Una tendenza che, viste le recenti evoluzioni tecnologiche e l’impatto crescente di strumenti come l’intelligenza artificiale, è destinata a rafforzarsi. Per questo è di fondamentale importanza investire sull’insegnamento di queste discipline a tutti i livelli di istruzione e impegnarsi per l’abbattimento degli stereotipi che ne condizionano la diffusione tra le bambine e le ragazze.

Tali stereotipi sono spesso involontari, acquisiti inconsapevolmente, ma purtroppo proprio per questo altrettanto radicati e impattanti per la vita delle donne nell’età adulta. Non si tratta solo di un inserimento più agevole nel mercato del lavoro ma anche, ad esempio, di battaglie legate alla parità salariale che permetterebbero alle donne una maggiore indipendenza economica.

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