Il 10 maggio 2023 Save the Children Italia ha pubblicato l’8° edizione del rapporto Le Equilibriste – La maternità in Italia 2023che traccia un bilancio aggiornato delle molte sfide che le donne in Italia devono affrontare quando diventano mamme.  Come ogni anno, lo studio include anche l’Indice delle Madri, elaborato dall’ISTAT per Save the Children, una classifica delle Regioni italiane stilata in base alle condizioni più o meno favorevoli per le mamme.

Tra i contenuti del rapporto 2023 vi sono la persistenza del divario di genere nel lavoro e nella cura familiare, il vissuto difficile delle mamme tra parto e conciliazione dei carichi emerso in una nuova indagine IPSOS per Save the Children, e il divario tra le regioni più o meno amiche delle mamme, con quelle del sud in fondo alla classifica elaborata in esclusiva dall’ISTAT.

In Italia, infatti, la coorte di donne in età fertile è diminuita nei decenni e si diventa madri sempre più tardi. Se il rinvio della maternità e la bassa fecondità sono frutto di numerose concause, c’è una relazione diretta e positiva tra partecipazione femminile al mercato del lavoro e fecondità. Il mercato del lavoro sconta ancora un gap di genere fortissimo. Pesano anche, e molto, differenze geografiche e titolo di studio. Nel Mezzogiorno l’occupazione delle donne con figli si arena al 39,7% (46,4% se i figli non ci sono), contro il 71,5% del Nord (78,9% senza figli), e in Italia le madri laureate lavorano nell’83,2% dei casi, ma le lavoratrici sono molte meno tra chi ha il diploma della scuola superiore (60,8%) e precipitano al 37,4% se c’è solo la licenza media. Quando il lavoro per le donne c’è, un terzo delle occupate ha un contratto part-time (32% dei casi contro il 7% degli uomini); se ci sono figli minorenni la quota sale al 37%, a fronte del 5,3% dei padri, e con una metà quasi di queste mamme (15%) che si è vista costretta ad un part-time involontario, che non ha scelto.

Per leggere il rapporto completo, clicca qui.