Le famiglie italiane spendono in media 720 euro all’anno per garantire il servizio di ristorazione in mensa al proprio figlio/a.

 

Dalla quinta indagine sulle tariffe delle mense scolastiche, effettuata dall’organizzazione Cittadinanzattiva, è emerso che in un anno scolastico le famiglie italiane spendono in media ottanta euro al mese per la mensa di un figlio che frequenta la scuola primaria o dell’infanzia.

Lo studio è stato condotto in tutti i 110 capoluoghi €di provincia situati nel territorio italiano, confrontando le tariffe delle 10.598 scuole primarie e dell’infanzia dotate di mense.

Nell’ultimo anno, le tariffe sono rimaste pressoché invariate. Le province del Nord Italia risultano chiedere alle famiglie le tariffe più elevate, con più di 800 € per anno scolastico. Seguono le regioni del centro Italia, con una media del 686 € all’anno. I costi si riducono ulteriormente al Sud, con una media di 655 € all’anno. L’Emilia-Romagna è in assoluto la regione più costosa, con una spesa media di 103 € al mese, mentre la più economica è la Sardegna con 65 € medi mensili. Nell’ultimo anno, Puglia e Toscana hanno attraversato l’incremento nelle tariffe per il servizio di ristorazione scolastica più elevato (rispettivamente +5,97% e +5,73%).

Tra i capoluoghi italiani, Ragusa è quello in cui le famiglie spendono meno per il servizio mensa dei figli (44 € mensili). Livorno (128 € mensili) e Torino (132 € mensili) invece, sono le città con le mense più care. Unica eccezione del Sud Italia, in quanto assai più costosa rispetto alla media del territorio, è la città di Trapani (120 € mensili).

Adriana Bizzarri, Coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva, ha dichiarato: «Tra gli obiettivi indicati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è prevista la creazione di circa 1.000 nuove mense scolastiche. Scelta importante ma non sufficiente soprattutto ora che, a causa delle difficoltà economiche in cui versano tante famiglie per la crisi indotta dalla pandemia, per molti ragazzi il pasto a scuola rappresenta il pasto più completo se non addirittura l’unico. Chiediamo che il Governo trovi le risorse per garantire il tempo pieno e la mensa scolastica ad un numero sempre maggiore di bambini, soprattutto nelle regioni del Centro Sud. La pandemia dovrebbe spingerci verso un ulteriore ambizioso obiettivo: trasformare la mensa in servizio pubblico universale e gratuito. Garantire il tempo pieno e la possibilità di usufruire della ristorazione scolastica in maniera gratuita, a cominciare in modo sperimentale dall’estate, rappresenta un incentivo importante per favorire la presenza dei bambini e ragazzi nelle scuole per le quali il ministero ha appena varato, con nostra grande soddisfazione, il piano di apertura per l’estate».

L’indagine, che fornisce una panoramica anche sulle singole regioni, è consultabile a questo link