Il progetto europeo per contrastare i discorsi d’odio

In Europa, il 97% degli adolescenti tra 12 e 17 anni gioca ai videogiochi. Il mondo dei videogiochi ha una forte influenza sul comportamento della “Generazione hashtag”. I giochi digitali espongono continuamente bambini, bambine e adolescenti alla violenza e ai discorsi d’odio. Secondo le conclusioni di una ricerca realizzata dall’Università dell’Algarve insieme a Zaffiria, COSPE e ai partner del progetto europeo “Play Your Role” su 3 paesi (Italia, Lituania e Portogallo) con 600 adolescenti (tra gli 11 e 20 anni), i discorsi d’odio online sono considerati un dato di fatto e vengono accettati con apatia. Tuttavia, i giochi possono essere educativi ed avere un impatto positivo sul comportamento ed apprendimento, anche se solo il 20% degli intervistati ci gioca regolarmente e solo il 36% di questi ragazzi e ragazze vede i videogiochi come un modo per imparare, d’altra parte però 57% di loro considerano le community dei giochi come un luogo dove potersi fare degli amici.

È proprio all’interno di questa ottica che si inserisce il progetto europeo “Play your role: gamification against hate speech, che vede i videogiochi come strumento positivo per contrastare i discorsi d’odio online. Il progetto prevede una ricerca sulle comunità dei videogiochi per identificare sfide e potenziali soluzioni; la creazione di 15 itinerari didattici per gli insegnanti e la realizzazione di un hackaton europeo nel quale sviluppatori e educatori lavoreranno per la realizzazione di nuovi videogiochi.

I giochi, gli itinerari e gli eventi del progetto sono disponibili sulla piattaforma online www.playyourrole.eu