La povertà abitativa colpisce ancora una quota ampia di bambini e ragazzi. Parliamo di famiglie costrette a vivere in alloggi con problemi strutturali, in situazioni di sovraffollamento o senza potersi permettere le spese per sostenere i costi dell’affitto o del mantenimento della casa.

Nel 2023 in Italia il 16,2% dei minori viveva in abitazioni con problemi strutturali o di umidità; mentre per oltre il 40% è stata riportata una situazione di sovraffollamento abitativo. Un’incidenza in calo ma che comunque cela differenze abbastanza marcate tra i territori.

Divari territoriali che oggi, purtroppo, è molto difficile ricostruire in modo accurato, anche per la complessità di ricostruire informazioni come queste a livello locale con rilevazioni campionarie. È stato approfondito il legame tra povertà abitativa e condizione minorile, anche incrociando le informazioni disponibili a livello locale sul disagio sociale con quelle sulla cattiva condizione delle abitazioni.

È stato inoltre approfondito quanto la condizione strutturale degli edifici scolastici incida anche sull’esperienza didattica di bambini e ragazzi. E quanto sulla qualità dell’ambiente scolastico incidano fattori come il funzionamento degli impianti di riscaldamento o la presenza di scuole nuove e a norma.

Ciò vale a maggior ragione per la casa in cui bambini e ragazzi vivono con la propria famiglia. In primo luogo per ragioni di salubrità degli ambienti: un alloggio non adeguatamente riscaldato o con problemi di umidità incide negativamente sulla salute di chi vi abita, a partire dai soggetti in età evolutiva. Vi sono poi anche aspetti educativi e sociali da tenere in considerazione. Una casa sovraffollata o piccola è una casa dove è più difficile avere uno spazio in cui studiare, fare i compiti, giocare. Situazioni in cui spesso è preclusa, o comunque molto limitata, la stessa possibilità di invitare degli amici.

Per tutte queste ragioni, ricostruire il fenomeno dei bambini e ragazzi che vivono in contesti abitativi disagevoli è fondamentale per impostare le politiche di contrasto alla povertà minorile. Un’esigenza tanto grande quanto la difficoltà di delineare un quadro in chiave territoriale, per una serie di motivi.

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