A partire dal XXI secolo, la popolazione delle città italiane è tornata a crescere, così come è proseguito l’aumento dei residenti nei comuni di hinterland. Di fronte a questo dato, è interessante capire se (e quanto) a questa crescita già consolidata sia corrisposto un aumento del verde pubblico nelle città.

Questo aspetto si conferma di centrale importanza per il benessere di bambine e bambini, nonché di ragazzi e ragazze, poiché è specialmente nelle aree urbane, dove la disponibilità di spazi verdi ha un impatto diretto sulla qualità della vita, sulla possibilità di giocare e di fare sport all’aperto. È importante dunque che nelle città non vi sia carenza del cosiddetto “verde fruibile“. Rispetto al 2011, questo tipo di verde è cresciuto in media del 5,7% nei capoluoghi, con ampie differenze tra i singoli comuni.

Dall’inizio del secolo sono tornati a crescere i residenti nelle città principali, una tendenza proseguita anche tra 2011 e 2020. La popolazione residente nelle città capoluogo è cresciuta dell’1,5% dal 2011 e del 2,1% rispetto al 2001. In parallelo anche il verde pubblico in questi comuni è aumentato del 5,7% nell’ultimo decennio.

Tuttavia, a fronte di questi dati medi, non emerge sempre una relazione evidente tra la crescita delle città, come testimoniata dalla variazione di popolazione o dall’incidenza di nuova edilizia residenziale, e la parallela estensione del verde pubblico.

In termini di crescita della popolazione, Parma, Milano, Prato, Latina, Rimini, Roma, Lecce, Bologna e Reggio Emilia sono quelle dove i residenti sono aumentati di oltre il 5% rispetto al 2011. Tutte hanno visto una crescita del verde fruibile, tuttavia la maggior parte – con le sole eccezioni di Milano, Rimini e Bologna – sono al di sotto della crescita media.

Complessivamente, sono 8 le città in cui il verde fruibile non è cresciuto o è addirittura diminuito. Si tratta di Foggia, Oristano, Aosta, Teramo, Caserta, Reggio Calabria, Chieti (variazione dello 0% del verde fruibile tra 2011 e 2021) e Catania (-0,99%).

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