Negli ultimi anni le risorse statali dedicate all’infanzia e all’adolescenza sono aumentate, ma individuarle all’interno del bilancio non sembra compito facile. Mettere ordine è stato l’obiettivo dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che ha realizzato la seconda edizione del dossier DisOrdiniamo, un monitoraggio delle risorse nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza nel bilancio dello Stato (2012-2018) per rispondere non solo alle raccomandazioni avanzate dal Comitato ONU nel 2016 e a febbraio 2019, ma anche alla necessità di individuare le risorse a disposizione dello Stato per garantire l’effettività dei diritti sanciti nella Convenzione di New York (art. 4).

L’obiettivo della pubblicazione è quello di presentare un quadro il più possibile completo e aggiornato delle risorse pubbliche che le amministrazioni centrali destinano a bambini e ragazzi, aggiornando e rivedendo il primo dossier DisOrdiniamo, pubblicato nel 2015.

L’analisi riguarda esclusivamente la spesa statale e prende in considerazione sia le risorse che finanziano politiche direttamente rivolte alle persone di età minore, sia quelle misure che – pur non avendo l’infanzia e l’adolescenza come destinatario diretto o esclusivo – sono finalizzate in tutto o in parte a migliorarne le condizioni di vita e il benessere, nonché il Fondo sanitario nazionale.

Cresciuta del 16,7% dal 2012 al 2017, la spesa complessiva per l’infanzia e l’adolescenza, comprensiva di quella per il personale, nel 2017 ammontava a circa 51 miliardi e 651 milioni di euro, pari a 5.212 euro per ogni bambino o adolescente. Circa il 90% della spesa stimata per l’infanzia e l’adolescenza in Italia è relativo all’istruzione scolastica, ed è composto per lo più da spese per il personale.

Con riferimento alla distribuzione delle risorse nei vari Ministeri, al netto dei costi del personale, la maggior parte delle risorse è concentrata nel bilancio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (52,5%) e in quello del Ministero dell’istruzione, università e ricerca (36,6%). Per il MLPS la maggior parte delle risorse è destinata alla copertura della tutela previdenziale della maternità e ad altre prestazioni a sostegno della genitorialità e delle nascite, nonché al Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Per il MIUR la spesa netta è relativa, prevalentemente, al funzionamento delle istituzioni scolastiche (inclusi i trasferimenti a istituzioni non statali) e agli interventi di edilizia scolastica.

 

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