Almeno 200 milioni di studenti vivono in 31 paesi a basso e medio reddito ancora impreparati per l’istruzione da remoto in caso di chiusure delle scuole per future emergenze.

 

Sono allarmanti i dati contenuti nel recente rapporto Unicef Remote Learning Readiness Index (Indice di preparazione all’apprendimento a distanza), il quale misura la preparazione dei paesi a garantire l’istruzione a distanza in risposta all’interruzione dell’apprendimento in presenza. L’analisi si articola in tre ambiti: la disponibilità di risorse a domicilio e i livelli di istruzione dei genitori; l’utilizzo di politiche e la formazione degli insegnanti; e la preparazione del settore dell’istruzione alle emergenze. In base al rapporto Unicef, 31 dei 67 paesi analizzati non sono pronti a garantire apprendimento da remoto a tutti i livelli dell’istruzione, con gli studenti più colpiti in Africa Occidentale e Centrale. In particolare, fra i paesi che necessitano urgentemente di miglioramenti sono Benin, Burundi, Costa d’Avorio, Congo, Etiopia, Madagascar, Malawi, Niger e Togo.

Secondo il Direttore generale dell’UNICEF, Henrietta Fore, “nonostante l’attuale emergenza, sappiamo che ce ne sarà un’altra, ma non stiamo facendo abbastanza progressi per garantire che la prossima volta che gli studenti saranno costretti a uscire dalle aule, avranno opzioni migliori“.

Il rapporto sottolinea le limitazioni dell’apprendimento da remoto e le diseguaglianze nell’accesso, sottolineando che, al di là dei paesi valutati, problematiche relative all’apprendimento remoto si sono verificate a livello globale, anche nei paesi a reddito medio-alto e alto.

 

Consulta la notizia dedicata sul sito Unicef e leggi il rapporto completo.