L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il 19 dicembre 2011 un nuovo «Protocollo Opzionale» alla CRC sulle «procedure di reclamo» che prevede, per la prima volta, dei rimedi contro le violazioni dei diritti fondamentali delle persone di età minore riconosciuti dalla CRC e dagli altri due suoi Protocolli Opzionali (OPSC e OPAC). Il Protocollo consentirà la difesa dei diritti dei minorenni attraverso la presentazione di segnalazioni o di vere e proprie denunce al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con sede a Ginevra.
Il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC è entrato in vigore il 14 aprile 2014, a seguito della decima ratifica da parte del Costa Rica. L’Italia ha ratificato il protocollo con Legge n. 199 del 16 novembre 2015, entrata in vigore il 18 dicembre 2015.
Nel ratificare il Protocollo, i Paesi aderenti sono liberi di scegliere se sottoporsi o meno a denunce da parte di altri Stati (art.12) e a una speciale procedura di investigazioni prevista nel caso di “violazioni gravi o sistematiche” (art.13): l’Italia è uno dei 13 Paesi che ha acconsentito a sottoporsi a segnalazioni provenienti da altri Stati parte rispetto alle proprie violazioni dei diritti dei minorenni, ma non ha invece aderito all’articolo 13.
I ricorsi contro uno Stato che abbia ratificato il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC devono essere presentati per iscritto e possono essere “individuali” (art. 5). Inoltre, possono essere presentati da bambini e ragazzi singoli o in gruppo, oppure ancora da loro rappresentanti (inclusi Enti). Il ricorso è consentito solo se il sistema nazionale interno ad ogni Paese aderente non è stato in grado di porre rimedio alla violazione e dunque dopo avere percorso le procedure interne che la legge prevede per la difesa dei diritti delle persone di età minore che si intendono violati.
Tra gli obblighi che il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC prevede a carico degli Stati, vi è quello di rendere accessibili ai minorenni i rimedi previsti dal Protocollo stesso anche ai bambini più vulnerabili, come quelli con disabilità o appartenenti a minoranze, e in generale a diffondere la conoscenza sulla esistenza del Protocollo e sui meccanismi per la tutela dei diritti in esso previsti (art. 17).
Il Gruppo CRC monitora la posizione dell’Italia per la ratifica del nuovo Protocollo a partire dal 5° Rapporto CRC e successivamente monitora lo stato di attuazione.
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