Il 15 dicembre è stato pubblicato il dossier “DisOrdiniamo! La prima fotografia delle istituzioni centrali e delle risorse nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza” realizzato dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che per la prima volta intende fornire una “mappa” di tutte le risorse e le istituzioni centrali legate all’infanzia ed all’adolescenza in Italia.
Un dossier composto da due studi diversi, uno sulle istituzioni e l’altro sulle risorse, realizzati grazie alla disponibilità delle amministrazioni che abbiamo consultato. Una collaborazione che lascia ben sperare sulla possibilità di continuare e migliorare questa prima fotografia.
Frammentarietà, invisibilità e sostenibilità: sono queste le tre parole chiave che sintetizzano l’intero lavoro di mappatura delle istituzioni centrali e delle risorse economiche nazionali dedicate all’infanzia e all’adolescenza.
La frammentarietà è legata alla governance generale delle politiche dell’infanzia, alla parcellizzazione delle moltissime organizzazioni centrali dello Stato che se ne occupano. L’invisibilità è invece data dall’impossibilità di individuare con immediatezza e facilità all’interno dei capitoli di spesa del bilancio dello Stato i fondi destinati all’infanzia e all’adolescenza. La sostenibilità infine, è legata all’incertezza, collegata all’invisibilità e alla frammentarietà, di assicurare costanti risorse alle politiche per l’infanzia e l’adolescenza.
Emerge dal Dossier un quadro complesso di luci ed ombre, ed una prima immediata raccomandazione finalizzata a assicurare politiche coerenti e d’insieme che superino i limiti della parcellizzazione e valorizzino l’apporto che diverse amministrazioni possono dare alle politiche per l’infanzia.
Secondo l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza servirebbe una delega unica di alto profilo, a un viceministro o a un sottosegretario, che abbia il compito di coordinare una cabina di regia che raccolga tutti i soggetti istituzionali che oggi operano in materia di infanzia e di adolescenza, spesso senza un obiettivo comune. Inoltre sarebbe fondamentale, anche per rispondere alle indicazioni internazionali, riuscire ad intervenire sulla struttura del bilancio dello Stato per poter meglio individuare, e quindi monitorare e valutare, le risorse. Perché sapere come si spendono le nostre risorse significa anche avere una spesa più efficace, e perché ogni euro speso bene per l’infanzia e l’adolescenza costituisce un investimento ed un risparmio per il futuro.
Si tratta di un lavoro in progress che fornisce i primi strumenti per rispondere a tanti quesiti: quanto spende il nostro Paese per l’infanzia? Che impatto ha sul bilancio dello Stato? Quali sono le istituzioni centrali che si occupano dei bambini e degli adolescenti? E le misure adottate dal governo sono sufficienti? Ma soprattutto, basta aumentare gli investimenti senza avere una politica che sappia gestire le reali problematiche legate all’infanzia?
Nel rapporto sui Fondi è stata presa in considerazione la spesa diretta statale nel periodo dal 2012 al 2015, facendo riferimento dal 2012 al 2014 ai bilanci a consuntivo, mentre per l’anno 2015 alle risorse stanziate nel bilancio di previsione approvato con la Legge di Stabilità. Nel lasso di tempo analizzato si è registrato un aumento di spesa diretta dei ministeri pari ad un miliardo. Dai 3,2 miliardi nel 2012 ai 4,2 assegnati nel 2015. Fondi però che non rispondendo ad una governance unica, rischiano di avere minore efficacia o disperdersi.
A cura di Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza
Il dossier è disponibile qui
Per maggiori approfondimenti si veda anche:
L’analisi sulle Risorse dedicate all’infanzia e adolescenza dell’8° Rapporto CRC
Il paragrafo sul Coordinamento dell’8° Rapporto CRC
L’editoriale Politiche e risorse per l’infanzia