I Protocolli Opzionali alla CRC: OPAC, OPSC e OP3
La Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC) ha tre Protocolli Opzionali:
- il Protocollo Opzionale concernente la vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante persone di età minore (Optional Protocol on the Sale of Children, Child Prostitution and Child Pornography – OPSC);
- il Protocollo Opzionale sul coinvolgimento delle persone di età minore nei conflitti armati (Optional Protocol on the involvement of Children in Armed Conflict – OPAC);
- il Terzo Protocollo Opzionale sulle procedure di reclamo (Optional Protocol on a Communications Procedure – OP3).
I primi due Protocolli sono stati approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 maggio del 2000 e sono entrati in vigore tre mesi dopo la data di deposito del decimo strumento di ratifica o di adesione, rispettivamente il 18 gennaio 2002 l’OPSC ed il 12 febbraio 2002 l’OPAC.
Il terzo protocollo è stato approvato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011 ed è entrato in vigore il 14 gennaio 2014 a seguito della decima ratifica. Il protocollo prevede, per la prima volta, dei rimedi contro le violazioni dei diritti fondamentali delle persone di età minore riconosciuti dalla CRC e negli altri due Protocolli Opzionali, e consentirà la difesa dei diritti dei minorenni attraverso la presentazione di segnalazioni o di vere e proprie denunce al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con sede a Ginevra.
L’Italia ha ratificato i primi due protocolli con Legge n. 46 del 11 marzo 2002 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 aprile 2002 Supplemento Ordinario n. 65. Il terzo protocollo è stato firmato dall’Italia il 28 febbraio 2012 durante la cerimonia ufficiale di apertura alle firme e ratificato con Legge 199/2015, entrata in vigore il 18 dicembre 2015.
Leggi la versione child-friendly del Terzo Protocollo Opzionale
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Per sapere quali Paesi hanno firmato e/o ratificato l’OPAC clicca qui
Per sapere quali Paesi hanno firmato e/o ratificato l’OP3 clicca qui.
Il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato il 19 dicembre 2011 un nuovo «Protocollo Opzionale» alla CRC sulle «procedure di reclamo» che prevede, per la prima volta, dei rimedi contro le violazioni dei diritti fondamentali delle persone di età minore riconosciuti dalla CRC e dagli altri due suoi Protocolli Opzionali (OPSC e OPAC). Il Protocollo consentirà la difesa dei diritti dei minorenni attraverso la presentazione di segnalazioni o di vere e proprie denunce al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con sede a Ginevra.
Il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC è entrato in vigore il 14 aprile 2014, a seguito della decima ratifica da parte del Costa Rica. L’Italia ha ratificato il protocollo con Legge n. 199 del 16 novembre 2015, entrata in vigore il 18 dicembre 2015.
Nel ratificare il Protocollo, i Paesi aderenti sono liberi di scegliere se sottoporsi o meno a denunce da parte di altri Stati (art.12) e a una speciale procedura di investigazioni prevista nel caso di “violazioni gravi o sistematiche” (art.13): l’Italia è uno dei 13 Paesi che ha acconsentito a sottoporsi a segnalazioni provenienti da altri Stati parte rispetto alle proprie violazioni dei diritti dei minorenni, ma non ha invece aderito all’articolo 13.
I ricorsi contro uno Stato che abbia ratificato il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC devono essere presentati per iscritto e possono essere “individuali” (art. 5). Inoltre, possono essere presentati da bambini e ragazzi singoli o in gruppo, oppure ancora da loro rappresentanti (inclusi Enti). Il ricorso è consentito solo se il sistema nazionale interno ad ogni Paese aderente non è stato in grado di porre rimedio alla violazione e dunque dopo avere percorso le procedure interne che la legge prevede per la difesa dei diritti delle persone di età minore che si intendono violati.
Tra gli obblighi che il Terzo Protocollo Opzionale alla CRC prevede a carico degli Stati, vi è quello di rendere accessibili ai minorenni i rimedi previsti dal Protocollo stesso anche ai bambini più vulnerabili, come quelli con disabilità o appartenenti a minoranze, e in generale a diffondere la conoscenza sulla esistenza del Protocollo e sui meccanismi per la tutela dei diritti in esso previsti (art. 17).
Il Gruppo CRC monitora la posizione dell’Italia per la ratifica del nuovo Protocollo a partire dal 5° Rapporto CRC e successivamente monitora lo stato di attuazione.
Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sul Terzo Protocollo Opzionale alla CRC e le sue implicazioni in Italia nel:
- 5° Rapporto CRC 2011-2012
- 6° Rapporto CRC 2012-2013
- 7° Rapporto CRC 2013-2014
- 8° Rapporto CRC 2014-2015
- 9° Rapporto CRC 2015-2016
- 3°Rapporto Supplementare CRC 2017