L’articolo 37 della Convenzione sui Diritti dell’Infanzie e dell’Adolescenza richiede agli Stati parti di vigilare affinché “nessun fanciullo sia sottoposto a tortura o a pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti”. L’articolo fa riferimento nello specifico alla privazione della libertà e alle condizioni di imprigionamento, arresto e detenzione di una persona di età minore.

A partire dalle Osservazioni Conclusive del 2003 (punto 31 e 32) avanzate dal Comitato ONU, il Gruppo CRC ha preso in considerazione la tematica nelle proprie attività di monitoraggio periodiche sull’attuazione della CRC in Italia.

INTRODUZIONE DEL REATO DI TORTURA

Il Gruppo CRC a partire dal 2° Rapporto di aggiornamento ha monitorato in particolare l’attuazione delle raccomandazioni avanzate nelle Osservazioni Conclusive del 2003 (punto 32 a), rilevando il mancato adeguamento della legislazione italiana rispetto all’introduzione del reato di tortura nel Codice penale, arrivato solo nel 2017 con la legge n. 110.

Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sul reato di tortura in ciascun Rapporto di aggiornamento:

TORTURA 

Approfondimento:

La Convenzione ONU contro la tortura (CAT) è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984 ed è entrata entrata in vigore il 27 giugno 1987. È stata ratificata dall’Italia con Legge n. 489 del 3 novembre 1988 (Gazzetta Ufficiale n. 271 S.O. del 18 novembre 1988).

Per visualizzare la Convenzione ONU contro la tortura e altri trattamenti o punizioni disumani e degradanti clicca qui: in inglese ed in italiano;
Per visualizzare lo status delle firme e delle ratifiche clicca qui.

Il Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU contro la tortura (OPCAT), adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2002, è entrato in vigore il 22 giugno 2006. È stato firmato dall’Italia il 20 agosto 2003 ed approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 24 ottobre 2012. L’obiettivo del Protocollo è di prevenire la tortura e gli altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti (maltrattamenti) mediante l’istituzione di un sistema di visite regolari nei luoghi di detenzione, da parte di “meccanismi preventivi nazionali” indipendenti che gli Stati parte del Protocollo si impegnano a istituire o nominare, e di un nuovo organismo internazionale di esperti, il Sottocomitato per la prevenzione della tortura.

Per visualizzare il Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU contro la tortura clicca qui;
Per visualizzare lo status delle firme e delle ratifiche clicca qui.

Il Comitato ONU contro la tortura, istituito dall’art. 17 CAT, ha il compito di monitorare lo stato di attuazione della CAT nei Paesi che l’hanno ratificata. È composto da dieci esperti di alta moralità e di riconosciuta competenza nel campo dei diritti dell’uomo, che partecipano a titolo personale.

Per visualizzare gli attuali componenti del Comitato clicca qui.

Ai sensi dell’art. 19 CAT gli Stati sono tenuti a presentare al Comitato un Rapporto sullo stato di attuazione della CAT dopo un anno dalla ratifica e successivamente ogni 4 anni. Il Comitato, dopo aver esaminato il Rapporto Governativo, formula e rivolge agli Stati preoccupazioni e raccomandazioni contenute nelle Osservazioni Conclusive.

Per ulteriori informazioni sul Comitato ONU contro la tortura clicca qui.
Per visualizzare i Rapporti presentati dall’Italia e le Osservazioni Conclusive rivolte dal Comitato all’Italia clicca qui.

 

PUNIZIONI CORPORALI

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MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI

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