Con l’espressione «mutilazioni genitali femminili» si fa riferimento a tutte le forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre, comunque non terapeutiche.
Leggi l’analisi e le raccomandazioni del Gruppo CRC sul fenomeno delle Mutilazioni Genitali Femminili in Italia in ciascun Rapporto di aggiornamento:
- 5° Rapporto CRC 2011-2012
- 6° Rapporto CRC 2012-2013
- 7° Rapporto CRC 2013-2014
- 8° Rapporto CRC 2014-2015
- 9° Rapporto CRC 2015-2016
- 3°Rapporto Supplementare CRC 2017
Approfondimento:
La Convenzione ONU contro la tortura (CAT) è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1984 ed è entrata entrata in vigore il 27 giugno 1987. È stata ratificata dall’Italia con Legge n. 489 del 3 novembre 1988 (Gazzetta Ufficiale n. 271 S.O. del 18 novembre 1988).
Per visualizzare la Convenzione ONU contro la tortura e altri trattamenti o punizioni disumani e degradanti clicca qui: in inglese ed in italiano;
Per visualizzare lo status delle firme e delle ratifiche clicca qui.
Il Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU contro la tortura (OPCAT), adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 dicembre 2002, è entrato in vigore il 22 giugno 2006. È stato firmato dall’Italia il 20 agosto 2003 ed approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 24 ottobre 2012. L’obiettivo del Protocollo è di prevenire la tortura e gli altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani e degradanti (maltrattamenti) mediante l’istituzione di un sistema di visite regolari nei luoghi di detenzione, da parte di “meccanismi preventivi nazionali” indipendenti che gli Stati parte del Protocollo si impegnano a istituire o nominare, e di un nuovo organismo internazionale di esperti, il Sottocomitato per la prevenzione della tortura.
Per visualizzare il Protocollo Opzionale alla Convenzione ONU contro la tortura clicca qui;
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Il Comitato ONU contro la tortura, istituito dall’art. 17 CAT, ha il compito di monitorare lo stato di attuazione della CAT nei Paesi che l’hanno ratificata. È composto da dieci esperti di alta moralità e di riconosciuta competenza nel campo dei diritti dell’uomo, che partecipano a titolo personale.
Per visualizzare gli attuali componenti del Comitato clicca qui.
Ai sensi dell’art. 19 CAT gli Stati sono tenuti a presentare al Comitato un Rapporto sullo stato di attuazione della CAT dopo un anno dalla ratifica e successivamente ogni 4 anni. Il Comitato, dopo aver esaminato il Rapporto Governativo, formula e rivolge agli Stati preoccupazioni e raccomandazioni contenute nelle Osservazioni Conclusive.
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Per visualizzare i Rapporti presentati dall’Italia e le Osservazioni Conclusive rivolte dal Comitato all’Italia clicca qui.