La Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC) riconosce nel Preambolo la famiglia quale “unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli”. Sulla base di questo principio, gli Stati sono tenuti a garantire a tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti le migliori condizioni per poter godere di tale diritto, e sono chiamati a proteggere con misure alternative che garantiscano la piena attuazione dei diritti previsti dalla Convenzione, i minori privati dell’ambiente familiare.

Nelle Linee Guida al Monitoraggio della CRC, il Comitato ONU prevede di considerare all’interno del gruppo tematico “Ambiente familiare e misure alternative” gli articoli 5, 9-11, 18 comma 1 e 2, 19-21, 25, 27 comma 4, e 39, richiedendo quindi il monitoraggio di situazioni in cui i genitori non siano in grado, anche temporaneamente, di poter adempiere alle proprie responsabilità, di casi di sottrazione illecita di minore, di pratiche di affidamento ed adozione, di casi di ricongiungimento familiare e di situazioni di abuso e maltrattamento.