La violenza di genere può colpire due volte i bambini e i ragazzi che la subiscono. Che si tratti di violenze a cui si assiste o subite in prima persona, i figli e le figlie che vivono un ambiente familiare di soprusi patiscono un trauma indelebile.

Ciò ha conseguenze immediate. Tra le quali disturbi del sonno, senso di inquietudine, aggressività, comportamenti adultizzati di accudimento verso i familiari.

Vi può essere però anche un effetto di più lungo termine, che ha a che vedere con la cosiddetta trasmissione intergenerazionale della violenza. La letteratura ha infatti individuato come crescere in un contesto familiare violento aumenti la probabilità di acquisire modelli comportamentali negativi, o comunque di accettarli come normali.

Per contrastare questo fenomeno serve lavorare fin dalle scuole sulla consapevolezza di cosa rappresenti la violenza di genere. Scardinando anche il retroterra di stereotipi e discriminazioni che ne è alla base, così da acquisire dall’infanzia una cultura di parità e rispetto verso le donne.

In parallelo, serve anche potenziare la rete dei centri antiviolenza e di case rifugio. Ne abbiamo approfondito la diffusione sul territorio nazionale, anche rispetto al lavoro con scuole e comunità educanti, per costruire una maggiore consapevolezza su questi fenomeni.

I dati preliminari provenienti dall’indagine Istat sugli stereotipi di genere e l’immagine sociale della violenza hanno fatto emergere un quadro chiaroscuro. Da un lato, la tolleranza verso forme di violenza fisica all’interno di una coppia è diminuita, anche se non scomparsa. Il 2,3% del campione intervistato continua infatti a ritenere accettabile che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo”. Quasi il doppio (4,3%) considera tollerabile che “in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto”.

Inoltre, anche tra i giovani appare rilevante la quota di chi dichiara di accettare il controllo dell’uomo sulla comunicazione della partner (10,2%). E sebbene sia cresciuta la consapevolezza delle donne verso gli stereotipi di genere che le confinano in un ruolo subalterno a quello maschile, alcuni di questi restano ampiamente radicati.

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