Il maltrattamento, questo sconosciuto.
Luci ed ombre della situazione italiana
Anche se nel nostro Paese è tutt’ora assente un sistema nazionale di monitoraggio del fenomeno del maltrattamento all’infanzia, un passo avanti interessante è costituito dalla prima indagine quali – quantitativa realizzata nel 2013, dal titolo Tagliare sui Bambini è davvero un risparmio? Spesa pubblica: impatto della mancata prevenzione della violenza sui bambini.
Dallo studio, unico nel suo genere perché ha intervistato per la prima volta i Servizi Sociali dei Comuni, è emerso che lo 0,98% della popolazione minorile residente in Italia è presa in carico dai Servizi Sociali per maltrattamento. Ne consegue quindi che, a livello nazionale, 1 bambino su 10 è stato vittima di maltrattamento, il suo caso è emerso ed è stato preso in carico, per un totale di quasi 100.000 bambini in tutta Italia.
La preoccupante dimensione del fenomeno trova del resto conferma nell’aumento continuo dei reati a danno di minori registrati dalle forze dell’ordine. Dalle 4.946 vittime del 2011 si è infatti passati alle 5103 del 2012, il 60% delle quali sono femmine. Se scorporiamo i dati relativi ai maltrattamenti, che ricordiamo vengono solo parzialmente registrati (ad esempio non vi rientrano le patologie delle cure), arriviamo alla cifra di 1246 casi nel corso del 2012, quindi 82 in più dell’anno precedente.
Per approfondimenti sui dati relativi al maltrattamento all’infanzia, CLICCA QUI.
Dall’indagine emerge che la maggior parte delle forme di maltrattamento sono perpetrate dentro gli ambienti famigliari o comunque che dovrebbero essere deputati alla protezione dei minori.
Ciò del resto trova un’amara corrispondenza in una diffusa cultura di discriminazione e violenza che sembra segnare sempre più marcatamente l’odierna società sin dall’età più piccola, senza risparmiare peraltro, le fasce più adulte. Vanno infatti letti in questa direzione i dati riportati dal lavoro di prevenzione della violenza di genere che è stato svolto in alcune scuole secondarie di Milano e da cui emergono chiari due assunti: la giustificazione della violenza dell’uomo sulla donna e la percezione della violenza come fatto privato che non ci riguarda.
Ma la posizione di molti adolescenti su queste tematiche trova un’ulteriore preoccupante conferma nella deresponsabilizzazione del mondo adulto. Dall’indagine Interazioni sessuali tra adulti e adolescenti a partire dalla rete, mirata a rilevare il pensiero della popolazione italiana in merito al fenomeno del sesso, reale o virtuale, tra adulti e adolescenti, si evince che per il 38% degli intervistati si tratta di una pratica accettabile.
Se si considera inoltre la rete di prevenzione del maltrattamento costituita dai medici di base e pediatri di famiglia, anche qui si registra una marcata debolezza del sistema di contrasto. I dati raccolti nel 2013, evidenziano come oltre il 60% dei medici ha percepito casi di maltrattamento sui propri assistiti ma non lo ha segnalato, perché non sicuro degli elementi a disposizione, non informato sul come e a chi fare la segnalazione e intimorito dalle possibili conseguenze del suo gesto.
In risposta a questa situazione preoccupante, nella città di Milano è nato il primo VADEMECUM per il pronto orientamento dei medici di base e pediatri della città, scaricabile a questo link.
Non possiamo che augurarci che queste iniziative trovino diffusione anche sul territorio nazionale al fine di garantire prevenzione, tutela e protezione ai bambini, bambine ed adolescenti vittime di abuso sessuale e maltrattamento.