Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), che si è subito affermata quale importante strumento normativo e culturale per la promozione e tutela dei diritti delle persone di minore età a livello globale. Ad oggi è la Convenzione in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche (ben 196). La data del 20 novembre è significativa, poiché nel 1954 con la Risoluzione 836 (IX) è stata proclamata “Giornata Internazionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, e sempre il 20 novembre 1959 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. L’Italia ha ratificato la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il 27 maggio del 1991 con la Legge n.176, e con la Legge 451/1997 ha istituito la giornata italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, da celebrare il 20 novembre di ogni anno, nella ricorrenza dell’adozione della CRC.

In occasione del 20 novembre sono molte le iniziative organizzate sia a livello nazionale che internazionale per celebrare questa ricorrenza, creando così anche l’occasione per accendere i riflettori sui diritti di bambine, bambini e adolescenti e sullo stato di attuazione della Convenzione ONU. In Italia è proprio la citata legge 451/1997, che istituisce anche la Commissione Parlamentare Infanzia e l’Osservatorio nazionale per l’infanzia, a stabilire che il Governo, d’intesa con la stessa Commissione, determina le modalità di svolgimento della giornata.

Quest’anno il Dipartimento per le politiche della famiglia ha scelto di dare attenzione al tema della violenza maschile sulle donne con un evento dedicato, in considerazione del fatto che “il contrasto alla violenza degli uomini e dei ragazzi sulle donne e le ragazze comporta la necessità di un cambiamento culturale che coinvolga le nuove generazioni, a partire dalla scuola, e rappresenta un tema di sempre maggiore attualità per le giovani generazioni”.

L’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha organizzato un evento dal titolo “Senza distinzioni. Perché tutti i minorenni abbiano le stesse opportunità”, in cui ha lanciato un appello focalizzando l’attenzione specialmente sulla disparità dell’accesso ai servizi sanitari ed educativi.

Sempre nella cornice dell’anniversario, numerose sono le iniziative organizzate dalle associazioni del terzo settore, e si segnala che l’impresa sociale Con i Bambini ha promosso tre giornate di incontri ed eventi nazionali dedicati ai temi del contrasto della povertà educativa, riguardante l’infanzia e l’adolescenza con particolare riferimento al disagio degli adolescenti e alla promozione del protagonismo delle nuove generazioni, legata alla campagna di sensibilizzazione “Non Sono Emergenza” promossa nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Proprio in questi giorni inoltre è in corso – a Baku – la COP29, ovvero la Conferenza degli Stati che hanno ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. La crisi climatica è innanzitutto una crisi dei diritti dei minorenni: solo nel 2024 il 12,5% della popolazione infantile a livello mondiale è stata colpita dai 10 peggiori eventi climatici estremi e la crisi climatica ha un forte impatto anche in Italia dove le persone di minore età sono esposte ad un’alta frequenza di ondate di calore e alluvioni e su cui pesa l’impatto dell’inquinamento, dei terremoti e di altre calamità naturali, con conseguenze dirette anche sulla frequenza scolastica.  La COP29, alla quale ha preso parte anche una rappresentanza di ragazze e di ragazzi italiani, si chiuderà venerdì 22 novembre con l’auspicio che nel documento finale della Conferenza venga dichiarato un nuovo obiettivo finanziario globale ambizioso, che preveda finanziamenti nuovi e aggiuntivi per il clima definiti sulla base dei bisogni delle comunità maggiormente colpite, che includa un esplicito riferimento ai diritti umani, compresi i diritti delle bambine e dei bambini, come principio guida nonché una specifica attenzione all’aumento dei finanziamenti in funzione del genere e dell’età.

Dal 19 al 22 novembre, a Ginevra, è in corso anche la pre-sessione 48, nell’ambito del monitoraggio UPR – Revisione Periodica Universale delle Nazioni Unite, nel corso del quale le organizzazioni della società civile hanno la possibilità di incontrare i rappresentanti degli Stati ed informarli sulla situazione dei diritti umani nello Stato sottoposto alla revisione. Il 22 novembre si terrà la pre-sessione dedicata all’Italia, in cui si auspica che tra le tematiche affrontate venga data attenzione anche all’infanzia e all’adolescenza. A tal proposito, il Gruppo CRC ha inviato lo scorso luglio un contributo che fornisce una panoramica della situazione italiana partendo dalle raccomandazioni formulate dagli Stati membri ed indirizzate al nostro paese nel corso del precedente ciclo. Nello specifico, sono state affrontate le seguenti tematiche: i diritti dei minorenni stranieri, il diritto all’istruzione per i minorenni con disabilità, l’abbandono scolastico, la tratta di minorenni, la povertà minorile sia materiale che educativa, il cyberbullismo, l’educazione all’affettività e alla sessualità e i cambiamenti climatici.

Come Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza pubblicheremo a breve la terza edizione del Rapporto di monitoraggio regionale dal titolo “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia – I dati regione per regione 2024”, che propone una panoramica dei principali dati disponibili sull’infanzia e l’adolescenza disaggregati a livello regionale. Come sempre, infatti, il Network intende contribuire alla riflessione che si sviluppa in occasione del 20 novembre in maniera costruttiva ed in questo caso con uno strumento che possa favorire la conoscenza e conseguentemente lo sviluppo di politiche territoriali che pongano al centro i diritti delle persone di minore età.

 

A cura del Coordinamento del Gruppo CRC