L’incidenza di povertà è salita nell’ultimo anno dal 15,6% al 18,3% (dal 13,5% al 15,7% se con un figlio minore, dal 16,2% al 20,1% se con due).
Ieri, 17 luglio, l’ISTAT ha lanciato il Rapporto La povertà in Italia 2012, denunciando un incremento della povertà nel nostro Paese, 9 milioni e 563mila pari al 15,8% della popolazione (13,6% nel 2011) i poveri relativi nel 2011, 4 milioni e 814mila dei quali in povertà assoluta, pari all’8% della popolazione (5,7% nel 2011).
Nel 2012, il 12,7% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 3 milioni 232 mila) e il 6,8% lo è in termini assoluti (1 milione 725 mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 990,88 euro, circa 20 euro in meno di quella del 2011 (-2%).
Dal Rapporto ISTAT, si evince che il disagio economico è più diffuso se all’interno della famiglia sono presenti figli minori, l’incidenza di povertà, pari al 17,4% tra le coppie con due figli e al 29,8% tra quelle che ne hanno almeno tre, sale, rispettivamente, al 20,1% e al 28,5% se i figli sono minori. Il fenomeno, ancora una volta, è particolarmente evidente nel Mezzogiorno, dove 4 famiglie con tre o più figli minori su 10 sono povere.
Aumenti della povertà assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di monogenitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3%).
Nel Mezzogiorno peggiora la condizione delle famiglie con tre o quattro componenti, tra le quali quasi un terzo è relativamente povero; si tratta di coppie con uno (l’incidenza dal 20,5% passa al 31,3%) o due figli (dal 27,5% al 30,9%), soprattutto se minori (in particolare tra le coppie con un figlio l’incidenza dal 26% sale al 32,7%).
Leggi il Comunicato Stampa diffuso ieri dall’ISTAT
Leggi il Rapporto povertà 2012.
Il Gruppo CRC ha dedicato anche quest’anno un approfondimento al tema della povertà minorile nel 6° Rapporto CRC, raccomandando al Governo di prevedere, in sede di elaborazione delle politiche economiche e delle riforme strategiche, una valutazione dell’impatto che queste possono avere sulla popolazione da 0 a 18 anni e di definire, anche consultando le organizzazioni del Terzo Settore, di concerto con le Regioni, e al Parlamento di approvare, un Piano straordinario nazionale di contrasto alla povertà minorile, ispirato ai Principi guida delle Nazioni Unite su povertà estrema e diritti umani e tenendo conto del quadro di priorità della strategia Europa 2020.
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Per ulteriori approfondimenti, si veda anche:
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